07 Agosto 2025
La polizia di Berlino continuerà a intervenire ogni volta che verrà pronunciato in pubblico lo slogan filo-palestinese "Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera", sulla base di linee guida legali che lo considerano potenzialmente rilevante penalmente secondo la legge tedesca. Di fatto, la Germania continua a schierarsi con Israele censurando gli slogan anti-sionisti.
La motivazione deriva dal fatto che l’espressione, che invoca la creazione di uno Stato palestinese esteso dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo — quindi includendo l’attuale territorio israeliano — è considerata da alcuni come un attacco implicito al diritto di Israele ad esistere.
Secondo la portavoce della polizia Anja Dierschke, gli agenti sono obbligati a intervenire finché la Procura di Berlino riterrà fondato il sospetto di reato. “Se esiste un sospetto iniziale, siamo tenuti a indagare e a impedire che l’atto prosegua”, ha dichiarato.
Tuttavia, la questione rimane giuridicamente controversa: i tribunali della capitale tedesca hanno emesso decisioni contrastanti. Nel 2024, un tribunale regionale ha condannato una donna per aver usato lo slogan, una sentenza ormai definitiva. Ma in un altro caso recente, un tribunale locale ha assolto un’attivista accusata dello stesso reato.
Contro quest'ultima assoluzione è stato presentato ricorso dalla Procura, e la polizia auspica ora un pronunciamento chiarificatore da parte di una corte di grado superiore. “Un chiarimento giuridico sarebbe estremamente importante per tutti noi”, ha commentato Dierschke.
Nel frattempo, il Ministero degli Interni tedesco ha incluso lo slogan tra i simboli del gruppo palestinese Hamas, messo al bando in Germania. Anche le procure di altri Länder, tra cui Baviera, Sassonia, Turingia e Saarland, hanno avviato azioni legali in casi analoghi.
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