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Berlino, scontri tra Polizia e manifestanti pro-Pal, calci e pugni dagli agenti, testimone: “Nazisti, genocidio fatto anche in Germania” - VIDEO

A Berlino, durante una protesta organizzata per denunciare il genocidio in corso a Gaza, 120 agenti sono intervenuti con violenza sui circa 300 manifestanti. Gli attivisti, che scandivano slogan a favore della Palestina, hanno esposto cartelli con messaggi come “Israele sta affamando Gaza”, “Fermate il genocidio” e “Aprite i valichi”

25 Luglio 2025

Violenti scontri si sono verificati a Berlino tra la polizia tedesca e manifestanti pro-Palestina, durante una protesta organizzata nel centro della capitale per denunciare il genocidio in corso a Gaza. Le forze dell’ordine sono intervenute con forza, colpendo alcuni attivisti con calci e pugni, in una scena che ha scatenato forti reazioni online. Un testimone ha filmato gli scontri, commentando: “Spero che questi poliziotti nazisti di Berlino vengano licenziati e imprigionati per aver usato una feroce brutalità poliziesca contro gli attivisti solidali con la Palestina!! Il genocidio è stato fatto anche in Germania”.

La manifestazione, che ha radunato circa 300 persone nei pressi del simbolico Checkpoint Charlie, era stata indetta per protestare contro l’offensiva militare israeliana e il blocco imposto su Gaza, che sta causando, secondo gli organizzatori, una “carestia diffusa nell’enclave, con nuove vittime ogni giorno per malnutrizione”.

I manifestanti, che scandivano slogan a favore della Palestina, hanno esposto cartelli con messaggi forti e diretti: “Israele sta affamando Gaza”, “Fermate il genocidio” e “Aprite i valichi”. La tensione è salita rapidamente quando circa 120 agenti hanno circondato la folla, ordinando lo scioglimento immediato del corteo, ritenuto “una minaccia alla sicurezza pubblica”.

Testimoni oculari hanno riferito che alcuni agenti sono stati visti colpire fisicamente i manifestanti. L’intervento ha provocato diversi feriti tra i partecipanti e numerosi arresti, alimentando critiche sui social media contro quella che molti hanno definito una risposta sproporzionata.

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