30 Luglio 2025
Mattarella Fonte: Imagoeconomica
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia del Ventaglio al Quirinale, è tornato ad attaccare duramente Mosca per l’invasione dell’Ucraina, accusando la Russia e Putin di aver “cancellato l’equilibrio” che garantiva la pace in Europa. Parole anche sulla crisi in Medio Oriente, definita “drammatica e intollerabile”, ma silenzio sul genocidio in corso a Gaza e sul riconoscimento della Palestina.
Il Capo dello Stato continua a indicare la Russia come unico responsabile del caos europeo, senza mai interrogarsi – né tantomeno citare – sulle responsabilità dell’Occidente, sulla pericolosa espansione della NATO verso est o sull'incapacità dell'Unione Europea di ritagliarsi un ruolo autonomo e costruttivo.
“L’aggressione della Russia all’Ucraina ha cambiato la storia d’Europa", ha detto Mattarella, ribadendo una posizione già espressa in più occasioni. "È ben noto che i Paesi dell’Unione e della Nato che, insieme alla Russia, si affacciano sul Mar Baltico nutrono la grave preoccupazione, se non – come viene enunciato – la convinzione che la Russia, dopo quella all’Ucraina, coltivi il proposito di altre, nuove iniziative di aggressione, a scapito della loro sicurezza se non addirittura della indipendenza di alcuni di essi”.
Dichiarazioni forti, ma che sembrano aderire senza riserve alla narrativa atlantista, evitando qualunque riflessione sulle responsabilità condivise e sulla necessità di un reale negoziato di pace. Mattarella parla di prestigio e influenza nella comunità internazionale, ma non nomina mai i fallimenti diplomatici che hanno preceduto il conflitto né il ruolo ambiguo di alcuni attori occidentali: “Aspirare a essere temuti più che stimati e ammirati può, forse, produrre qualche vantaggio nell’immediato ma colpisce, incrina ampiamente e forse azzera, per il futuro, fiducia, prestigio, autorevolezza; e, quindi, stabile ed effettiva influenza nella comunità internazionale”.
Poi l'affondo sullo “stravolgimento dell’equilibrio” in Europa, ma ancora una volta senza considerare l’instabilità provocata da anni di ingerenze, sanzioni e conflitti regionali spesso sostenuti o alimentati dalle stesse potenze occidentali: “Sul piano della realtà delle relazioni internazionali la scelta e la postura della Russia hanno, più che stravolto, cancellato l'equilibrio; equilibrio che garantisce la pace e dissuade da avventure di guerra”.
Anche sul Medio Oriente, il Presidente della Repubblica ha pronunciato parole accorate ma, anche qui, parziali. Seppur condanni giustamente le atrocità commesse a Gaza, manca un richiamo chiaro e inequivocabile alle responsabilità dirette di Israele e al riconoscimento dello Stato di Palestina. Un’omissione che pesa, considerando la gravità del genocidio in corso: “È persino scontato affermare che la situazione a Gaza diviene, di giorno in giorno, drammaticamente più grave e intollerabile; e speriamo che alle pause annunciate corrispondano spazi di effettivo cessate il fuoco”.
E ancora: “Si è parlato di errori anche nell'avere sparato su ambulanze e ucciso medici e infermieri che recavano soccorso a feriti, nell'aver preso a bersaglio e ucciso bambini assetati in fila per avere acqua, per l'uccisione di tante persone affamate in fila per ottenere cibo, per la distruzione di ospedali uccidendo anche bambini ricoverati per denutrizione. È difficile, in una catena simile, vedere una involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l'ostinazione a uccidere indiscriminatamente”.
Solo alla fine arriva un riferimento diretto, seppur prudente, al bombardamento della Parrocchia della Sacra Famiglia: “L'incredibile bombardamento della Parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza è stato definito un errore. Da tanti secoli, da Seneca a S. Agostino, ci viene ricordato che 'errare humanum est, perseverare diabolicum'”.
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