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Gaza, appello di Uk, Francia e Germania contro il genocidio: “Catastrofe umanitaria deve finire subito, Netanyahu consenta ingresso aiuti”

Il trio franco-tedesco-britannico chiede con fermezza “al governo israeliano di revocare immediatamente le restrizioni alla consegna di aiuti e di consentire urgentemente alle Nazioni Unite e alle Ong umanitarie di svolgere il loro lavoro per combattere la carestia e la fame”

26 Luglio 2025

Gaza, appello di Uk, Francia e Germania contro il genocidio: “Catastrofe umanitaria deve finire subito, Netanyahu consenta ingresso aiuti”

Macron Merz Starmer Fonte: AP

La catastrofe umanitaria a Gaza deve cessare immediatamente”. È questo l'appello lanciato ieri da Regno Unito, Francia e Germania in una dichiarazione congiunta, contro il genocidio in corso nella Striscia, diffusa dopo la “telefonata di emergenza” tra i leader dei Paesi dell’E3 che era stata annunciata ieri dal premier britannico. I 3 governi chiedono anche a Israele di revocare le restrizioni agli aiuti umanitari e permettere l’accesso alle Ong per contrastare la carestia.

Gaza, appello di Uk, Francia e Germania contro il genocidio: “Catastrofe umanitaria deve finire subito, Netanyahu consenta ingresso aiuti”

All’indomani del fallimento dei negoziati di Doha, Emmanuel Macron, Friedrich Merz e Keir Starmer rinnovano l’appello “a tutte le parti di mettere fine al conflitto raggiungendo un cessate il fuoco” e per “il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi” israeliani ancora nelle mani di Hamas. L’E3 insiste inoltre sul fatto che “il disarmo di Hamas è imperativo, Hamas non può avere alcun ruolo nel futuro di Gaza”, afferma la nota congiunta.

La pressione diplomatica europea si fa dunque più intensa, dopo mesi di ambiguità e cautela. Il trio franco-tedesco-britannico chiede con fermezza “al governo israeliano di revocare immediatamente le restrizioni alla consegna di aiuti e di consentire urgentemente alle Nazioni Unite e alle Ong umanitarie di svolgere il loro lavoro per combattere la carestia e la fame”.

Tuttavia, sulla questione del riconoscimento dello Stato palestinese, la posizione europea rimane divisa. Emmanuel Macron continua a spingere per un riconoscimento immediato, ma resta isolato: né Berlino né Londra intendono seguire Parigi.

Il premier britannico Starmer ha chiarito che un eventuale riconoscimento della Palestina “deve far parte di un piano più ampio che porti in ultima analisi a una soluzione a due Stati e a una sicurezza duratura per palestinesi e israeliani”. Anche il governo tedesco conferma di “non avere piani” in tal senso “nel breve termine” e che considera il riconoscimento “uno degli ultimi passi nel percorso verso una soluzione a due Stati”.

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