24 Luglio 2025
Amihai Eliyahu, ministro israeliano di ultradestra, ha rilasciato una dichiarazione choc invocando la totale cancellazione di Gaza e la sua trasformazione in territorio esclusivamente ebraico, accusando i palestinesi di essersi formati sul Mein Kampf. Parole che hanno scatenato indignazione dentro e fuori Israele. Ayman Odeh, leader dell’alleanza politica di sinistra Hadash-Ta’al, ha reagito con una dura accusa: “È ciò che si sentiva nella Germania nazista”.
Le parole pronunciate dal ministro israeliano ultranazionalista di estrema destra Amihai Eliyahu stanno facendo il giro del mondo e suscitano un’ondata di reazioni. “Tutta Gaza sarà ebraica... il governo sta spingendo affinché Gaza venga cancellata. Grazie a Dio, stiamo estirpando questo male. Stiamo spingendo la popolazione che si è istruita sul Mein Kampf”. La dichiarazione, rilanciata su X dal giornalista di Axios Barak Ravid, ha provocato un terremoto politico all’interno dello stesso Stato ebraico.
A replicare con forza è stato Yair Lapid, leader dell’opposizione e già ministro degli Esteri, che ha definito le parole del collega “un attacco ai valori e un disastro per le pubbliche relazioni”. Lapid ha poi rincarato la dose: “Israele non convincerà mai il mondo della giustezza della nostra guerra contro il terrorismo finché saremo guidati da un governo di minoranza estremista con ministri che santificano il sangue e la morte”, ricordando come “i soldati israeliani non combattono, muoiono e vengono feriti per sterminare una popolazione civile”.
Ayman Odeh, capo dell'alleanza di sinistra Hadash-Ta’al e voce autorevole tra gli arabo-israeliani, ha pubblicato un commento lapidario sui social: “È esattamente ciò che dicevano i nazisti in Germania”. Un parallelo durissimo, che richiama alla memoria uno dei periodi più bui della storia europea e mondiale.
Le dichiarazioni di Eliyahu non sono un caso isolato, ma si inseriscono in un contesto politico israeliano sempre più radicalizzato. Il governo Netanyahu, sostenuto da partiti di estrema destra religiosa e nazionalista, è da tempo nel mirino della comunità internazionale per la gestione del conflitto con Hamas, ma ora sono gli stessi leader israeliani a lanciare l’allarme sulla deriva ideologica dell’esecutivo.
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