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Israele costruisce corridoio “Magen Oz” di 15km a Gaza, Khan Younis divisa in 2, delirio Idf: “Smantelleremo e divideremo palestinesi”

Il progetto sarebbe ispirato alle vecchie “rotte di Filadelfia”, le zone cuscinetto progettate per frammentare Gaza con il pretesto della sicurezza

17 Luglio 2025

Israele costruisce corridoio “Magen Oz” di 15km a Gaza, Khan Younis divisa in 2, delirio Idf: “Smantelleremo e divideremo palestinesi”

Magen Oz Fonte: Madamasr

Un nuovo corridoio militare, soprannominato “Magen Oz”, taglia in 2 la Striscia di Gaza meridionale da est a ovest, attraversando completamente la città di Khan Younis. Lunga 15 chilometri, la nuova infrastruttura è stata completata dall’Idf nelle ultime settimane. Deliranti le dichiarazioni delle forze di difesa israeliane, che hanno fatto sapere che l’obiettivo è di “smantellare infrastrutture e agenti terroristici e dividere i palestinesi”.

Israele costruisce corridoio “Magen Oz” di 15km a Gaza, Khan Younis divisa in 2, delirio Idf: “Smantelleremo e divideremo palestinesi”

Il corridoioMagen Oz” è stato realizzato dalla 36ª Divisione israeliana, con il contributo della 188ª Brigata Corazzata e della Brigata di Fanteria Golani, che si sono congiunte lungo il percorso per completare la separazione fisica della città. Con questa nuova infrastruttura, le forze israeliane rafforzano la rete di divisioni interne alla Striscia di Gaza, seguendo un disegno militare già delineato nei mesi scorsi. Una mappa diffusa dalle forze armate mostra chiaramente la connessione tra i vari corridoi, in un mosaico che isola quartieri e comunità palestinesi.

Il corrispondente militare della Radio dell’Esercito Israeliano, Doron Kadosh, ha descritto il nuovo asse come parte della strategia di pressione costante su Hamas: “Questo è un elemento chiave della crescente pressione su Hamas”, ha dichiarato, aggiungendo: “La nuova merce di scambio di Israele nei negoziati? Seguendo le rotte Netzarim, Philadelphi e Morag, l’esercito israeliano ha ora annunciato la costruzione di un nuovo corridoio, l’asse Magen Oz”.

Il progetto, che rafforza la presenza militare israeliana in territorio palestinese, si inserisce nel quadro di un’escalation annunciata ad aprile dal primo ministro Benjamin Netanyahu: “Abbiamo aumentato il livello di tensione nella Striscia di Gaza, con le truppe che prendevano il controllo del territorio e distruggevano le infrastrutture”, aveva dichiarato il premier, confermando il piano di assumere il controllo del cosiddetto “corridoio di Morag”.

Secondo il quotidiano Haaretz, il progetto sarebbe ispirato alle vecchierotte di Filadelfia”, le zone cuscinetto progettate per frammentare Gaza con il pretesto della sicurezza. Tuttavia, l’efficacia strategica della campagna militare resta in discussione anche all’interno dello stesso apparato israeliano. Maariv, martedì, ha evidenziato che l’esercito è “impantanato” a Gaza senza un obiettivo chiaro, mentre Netanyahu avrebbe scaricato le responsabilità del 7 ottobre sulle forze di sicurezza israeliane durante un’intervista a un media statunitense. Il giornale ha parlato di una “pericolosa linea rossa” superata dal governo.

Critiche sono arrivate anche da figure politiche israeliane di spicco. Avigdor Lieberman, leader di Yisrael Beiteinu ed ex ministro della Sicurezza, ha accusato Netanyahu di prolungare deliberatamente la guerra a Gaza per compiacere i ministri ultranazionalisti Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir, sostenendo che l’operazione ha già raggiunto i suoi obiettivi strategici. “Finché il Capo di Stato Maggiore afferma che l’operazione a Gaza ha raggiunto i suoi obiettivi, cosa ci facciamo ancora?”, ha dichiarato Lieberman.

Una posizione che rispecchia quanto affermato recentemente anche dal Capo di Stato Maggiore delle forze israeliane, Eyal Zamir, che ha lasciato intendere che gli obiettivi militari nella Striscia siano stati esauriti. Il crescente divario tra leadership politica e vertici militari contribuisce a minare ulteriormente la coesione del governo di guerra israeliano, sempre più influenzato dall’estrema destra e isolato di fronte a una guerra che non mostra segni di una fine imminente.

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