16 Luglio 2025
Nel sud della Striscia di Gaza, un raid israeliano nei pressi di un camion di aiuti umanitari, poco a ovest di Rafah, ha ucciso oltre 20 persone a causa degli spari e all'esposizione di gas tossici diffusi nell'aria dall'Idf. Ci sarebbero oltre 30 persone in condizioni gravissime per il soffocamento dovuto ai fumi.
Nelle prime ore di mercoledì 16 luglio, oltre 20 civili palestinesi sono stati uccisi in un attacco dell'Idf con spari e diffusione di gas tossici a ovest di Rafah, nei pressi di un convoglio per la distribuzione di aiuti umanitari, con ogni probabilità della Gaza Humanitarian Foundation. Fonti locali hanno riportato che almeno 30 persone sono rimaste intossicate e hanno subito gravi soffocamenti a causa dei fumi nocivi.
L’uso di gas tossici contro popolazioni civili, specialmente in prossimità di aree designate per gli aiuti, costituisce una grave violazione del diritto internazionale umanitario. Inoltre, è ormai pubblico il permesso dell'Idf di sparare sui palestinesi in coda per i generi di prima necessità negli hub o presso i furgoni della GHF, diventati ormai una "trappola mortale". L’attacco conferma la crescente escalation di violenza nella Striscia di Gaza e l'intento genocida di Israele.
Dall'alba, sono morti oltre 64 palestinesi a Gaza, tra il massacro a Rafah e i continui bombardamenti israeliani nel nord della Striscia, concentrati in questi giorni sulla città di Jabalia.
Rafah, secondo le recenti dichiarazioni del ministro israeliano della Difesa Israel Katz, è al centro del cosiddetto piano "Aurora”, un progetto che la Boston Consulting Group, seconda società di consulenza strategica più grande del mondo, avrebbe ideato per deportare 2,2 milioni di palestinesi verso il sud della Striscia, confinandoli in una "città umanitaria", che non sarebbe altro se non un "campo di concentramento" a cielo aperto, secondo i progetti. L'idea originaria proviene da un piano del 2017 dell'Institute for Zionist Stragies, pensato per epurare la Striscia dai palestinesi e per realizzare il "Greater Israel". Il progetto è stato poi riportato sotto i riflettori da Donald Trump e da Benjamin Netanyahu, che ne hanno voluto un riammodernamento.
Il piano "Aurora", dai documenti trapelati da un'inchiesta del Financial Times, trasformerebbe Rafah in una "trappola mortale" per i civili palestinesi, i quali si troverebbero deportati lì e impossibilitati a uscirne, se non per essere trasferiti in modo coatto verso un altro Stato.
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