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Gaza, Netanyahu verso realizzazione piano "Aurora" della BCG: “Dopo tregua di 60 giorni deporteremo i palestinesi a Rafah”

Dopo la tregua di 60 giorni tra Israele e Hamas, Netanyahu vuole avviare il progetto "Aurora", ripreso dal piano del 2017 dell'Institute for Zionist Strategies

14 Luglio 2025

Netanyahu, IZS, BCG: Britannica.com

Netanyahu, IZS, BCG: Britannica.com

Benjamin Netanyahu è sempre più proiettato verso la realizzazione del piano "Aurora", progettato dalla Boston Consulting Group. Avrebbe infatti dichiarato al ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich che dopo la tregua di 60 giorni con Hamas, inizierà la deportazione dei palestinesi verso Rafah e il sud della Striscia.

Gaza, Netanyahu verso realizzazione piano "Aurora" della BCG: “Dopo tregua di 60 giorni deporteremo i palestinesi a Rafah

Il premier di Tel Aviv è intenzionato a portare avanti il piano "Aurora", delineato dalla BCG su progetto del 2017 dell'Institute for Zionist Strategies. Il primo ministro israeliano avrebbe detto al ministro delle Finanze Smotrich, di ultradestra e apertamente contrario al cessare delle ostilità fra Israele e Palestina, che subito dopo i 60 giorni di tregua con Hamas, l'assedio della Striscia sarebbe ripreso, con la conseguente deportazione dei palestinesi verso sud, nella città di Rafah.

Il piano di trasferire i palestinesi a Rafah è stato avanzato solo qualche giorno fa dal ministro degli esteri israeliano Israel Katz, riprendendo a sua volta il progetto della BCG. Rafah, città nel sud della Striscia, sarebbe trasformata in una "città umanitaria" o meglio, in un "campo di concentramento" a cielo aperto, secondo i documenti della BCG. Sul tavolo l'ipotesi del trasferimento di 500 mila palestinesi in una prima fase, con il "risarcimento" di 9000 dollari ciascuno in bitcoin per lasciare la propria terra. Poi, la deportazione dei restanti 2,6 milioni di palestinesi.

Il governo israeliano vorrebbe giustificare la deportazione come una "misura di sicurezza" per la popolazione palestinese: allontanare i civili dal nord della Striscia, in cui continuerebbero i conflitti dopo la tregua dei 60 giorni.

Smotrich e il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, entrambi di ala ultraconservatrice e nazionalista, hanno minacciato il premier Netanyahu di ritirarsi dal governo se verrà raggiunto un accordo che ponga fine alla guerra a Gaza con Hamas ancora al potere.

 

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