14 Luglio 2025
Fonte LaPresse
Dopo infiniti tentennamenti ed esitazioni, ripensamenti e strambate, il codino biondo che fa impazzire il mondo, Donald Trump, ha deciso. Il dado è tratto, come ebbe a dire un suo remoto predecessore forse decisamente più credibile di lui. Trump ha scelto alla fine di imporre dazi del 30% all’Unione Europea, con tanto di minacce: se l'Unione Europea oserà reagire, i dazi - spiega il nuovo Giulio Cesare con lo scolapasta in testa - verranno potentemente aumentati. Insomma, ancora una volta si leva, forte e chiara, la voce imperiosa (e, soprattutto, imperialistica) del padrone a stelle e strisce, che non smette di trattare l'Unione Europea per quello che è: una colonia priva di dignità, una portaerei statunitense nel vecchio continente. Non si dimentichi mai, a questo riguardo, che sono centinaia le basi militari statunitensi che occupano l'Unione Europea con il pretesto di difenderla e in realtà con il chiarissimo obiettivo di mantenerla asservita potenzialmente in eterno. Per parte sua, di fronte a questo trattamento infame e disdicevole, l'Unione Europea abbassa vigliaccamente la testa, come sempre: e si dice pronta a trattare con gli Stati Uniti d'America. Ma non aveva detto la signora von der Leyen, vestale dei mercati apatridi e sacerdotessa del pensiero unico europeisticamente corretto, che, in caso di dazi, l'Unione Europea era pronta a usare - metaforicamente, sia chiaro - il bazooka e a sfoggiare armi pericolosissime per contrastare Washington? Era, come sempre, una boutade tragica più che comica, una ulteriore riprova del titanismo virtuale dell'Unione Europea, come sempre capovolgentesi in impotenza reale. E mentre questa ennesima umiliazione dell'Europa da parte di Washington si svolge impunemente, si fa sentire anche la voce di Giorgia Meloni, che ormai sembra davvero entrata pienamente nella parte di paladina di quell'Unione Europea che, prima di diventare presidente del Consiglio, diceva trionfalmente di voler combattere in ogni modo (addirittura osando toccare il tabù dell'uscita dalla moneta unica detta euro): ha infatti detto Giorgia Meloni che l'Unione Europea ha le forze per reagire a Trump. Sic transit gloria mundi! È bastato davvero poco per far sì che Giorgia Meloni metabolizzasse lo sguardo europeisticamente corretto e che il suo partito - che ormai forse dovrebbe essere ridefinito "fratelli di Bruxelles" - diventasse ciò contro cui combatteva. Come non mi stanco di ripetere, la situazione è tragica, senza riuscire a essere seria: e Giorgio Orwell appare sempre più come un dilettante rispetto a una realtà che supera di diverse misure le sue peggiori distopie.
di Diego Fusaro
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