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Ucraina, Trump si sfila da negoziati: “Necessario che Kiev e Mosca trovino soluzione”, Cremlino: “Nessuna proposta da Vaticano”

Fino a pochi giorni fa, Trump sosteneva pubblicamente che solo lui e il leader del Cremlino avessero il potere e l’influenza necessari per negoziare un accordo

21 Maggio 2025

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Fonte: LaPresse

Donald Trump prende le distanze dal conflitto russo-ucraino e si sfila dai negoziati. Il presidente statunitense avrebbe detto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ad altri leader europei che spetta a Kiev e Mosca trovare una via d’uscita alla guerra. Una dichiarazione netta, arrivata pochi giorni dopo una conversazione telefonica con Vladimir Putin.

Trump si sfila da negoziati Russia-Ucraina: “Kiev e Mosca trovino soluzioni”, Cremlino: “Nessuna proposta di mediazione da Vaticano”

Fino a pochi giorni fa, Trump sosteneva pubblicamente che solo lui e il leader del Cremlino avessero il potere e l’influenza necessari per negoziare un accordo. Ma oggi, secondo sei funzionari a conoscenza dei colloqui citati dal NYT, l’ex presidente avrebbe di fatto scaricato la questione sulle parti direttamente coinvolte. “La domanda più profonda – scrive il quotidiano statunitense – è se Trump stia abbandonando anche il progetto che l’America porta avanti da tre anni: sostenere l’Ucraina, una democrazia nascente che lui stesso ha spesso accusato di essere stata invasa illegalmente”.

Ora, con la marcia indietro, Donald Trump ha in sostanza detto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ad altri leader europei che la Russia e l’Ucraina dovranno trovare una soluzione alla guerra. 

Nel frattempo, da Mosca arriva un aggiornamento sulla situazione diplomatica. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che non esiste ancora una piattaforma negoziale definita e che “non è giunta nessuna proposta dal Vaticano”, sebbene la Russia resti aperta “agli sforzi di tutti quei Paesi che vogliono contribuire a un rapido accordo”.

Peskov ha inoltre confermato che “molto lavoro viene svolto in modo riservato” e che sono in corso trattative sia per uno scambio di mille prigionieri tra Russia e Ucraina, negoziato a Istanbul, sia per un più ristretto scambio “nove per nove” con gli Stati Uniti.

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