15 Aprile 2025
Trump, fonte: imagoeconomica
Donald Trump apre alla possibilità che i dazi del 25% sulle auto vengano sospesi temporaneamente. La decisione, comunicata dallo stesso tycoon ai giornalisti è dettata dalla volontà di "aiutare le case automobilistiche" ad adattarsi alla misura e quindi trasferire la produzione da Canada e Messico agli Stati Uniti, obiettivo ultimo dell'amministrazione Trump. Non si tratta di un dietrofront però, e a dimostrazione di ciò il tycoon ha affermato che in un futuro non lontano potrebbero essere annunciati dazi su chip e farmaceutici, sono già state avviate delle indagini sulle importazioni di tali beni negli States. L'amministrazione Trump ha anche annunciato nuove tariffe nei confronti dei pomodori messicani del 21%.
"Sto valutando una soluzione che possa aiutare alcune case automobilistiche" ha detto Donald Trump ai giornalisti parlando delle tariffe nei confronti del settore automotive. Il Presidente sarebbe intenzionato a valutare la possibilità di una sospensione temporanea dei dazi del 25% alle auto con l'obiettivo di dare il tempo ai costruttori di adattarsi alle nuove misure e iniziare a trasferire le loro catene di approvvigionamento da Canada e Messico agli States.
La misura, che al momento rimane solo un'ipotesi, non deve quindi far pensare ad un cambio di rotta dell'amministrazione Trump che rimane decisa nell'applicazione delle misure protezionistiche. "Sono una persona molto flessibile. Non cambio idea, ma sono flessibile. Devo esserlo. Non puoi semplicemente costruire un muro, a volte devi aggirarlo, passarci sotto o sopra" ha detto il Presidente Usa che subito dopo ha fatto affermazioni sulla possibilità concrea di prossimi dazi sul settore farmaceutico "in un futuro non distante, perché noi non produciamo più farmaci. Le compagnie sono in Irlanda e in molti altri posti, come la Cina, e tutto quello che devo fare io è mettere dazi", ha detto il tycoon.
Trump ha poi dichiarato: "La settimana prossima annuncerò quelli specifici per i semiconduttori" mentre nella tarda serata della giornata di ieri il Dipartimento del Commercio Usa ha pubblicato sul Federal Register gli avvisi riguardanti l'avvio di indagini sulle importazioni di chip per computer, attrezzature per la produzione di chip e anche su prodotti farmaceutici. In base a come è avvenuto in passato, l'avvio delle indagini conferma la possibilità che le tariffe sui beni in oggetto possano essere annunciate a breve.
Nel frattempo Washington ha annunciato la volontà di ritirarsi dall'accordo bilaterale con il Messico per l'esportazione di pomodori non soggetti a dazi, che ora invece verranno colpiti con una tariffa del 21%. L'Agenzia per il Commercio Internazionale del Dipartimento del commercio ha motivato la scelta affermando che "questo accordo non è riuscito a proteggere i produttori statunitensi dalle importazioni messicane a prezzi iniqui, e il Dipartimento del Commercio ha ricevuto numerose richieste di ritiro. Ciò consentirà ai produttori statunitensi di affrontare una sana concorrenza".
"Non voglio fare del male a nessuno. Ma il risultato finale è che raggiungeremo una posizione di grandezza per il nostro Paese, la più grande potenza economica del mondo. Se siamo intelligenti. Se non lo siamo, danneggeremo molto il nostro Paese", ha concluso il tycooon ribandendo la ragione Usa dietro all'imposizione di dazi globali ovvero la rifocalizzazione della produzione nel paese.
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