09 Aprile 2025
È rottura tra Trump e Musk. I dazi sono il tema su cui i rapporti si sarebbero compromessi, in quanto le linee del tycoon e quella del ceo di Tesla differiscono non poco. E a sostegno di ciò c'è un retroscena che il Giornale d'Italia è riuscito a raccogliere dal deep State: lo scorso weekend, Musk ha provato più volte a contattare Trump telefonicamente per chiedergli di mettere un freno alle tariffe commerciali imposte nei confronti degli altri Paesi. Ma il tycoon non ha risposto.
La rottura tra Trump e Musk è stata amplificata dallo scontro tra il ceo di Tesla e il consigliere al Commercio del tycoon, Peter Navarro. Questo ha attaccato l'attuale capo del DOGE e la sua casa automobilistica, che produrrebbe solo "auto di cartone". "Alla Casa Bianca lo capiamo tutti, e lo capiscono anche gli americani, che Elon è un produttore di auto. Anzi, è un assemblatore di auto", considerato che "buona parte" delle batterie delle auto Tesla arriva dal Giappone e dalla Cina. Un attacco a cui Musk ha risposto: "Navarro è un cretino e stupido come un sacco di mattoni".
Il tycoon non ha risposto a Musk, la cui richiesta era quella di riconsiderare le tariffe imposte agli altri Paesi. Ma anzi, ha pure rilanciato, con un ulteriore 50% di dazi alla Cina, per un totale del 104%. Una reazione che non è passata inosservata, e che ha provocato un'ulteriore risposta da parte di Pechino, che ha imposto un aumento delle tariffe a Washington dell'84%.
I due non si parlano da giorni, da praticamente una settimana, e per questo Musk starebbe valutando se restare alla Casa Bianca e di fatto accettare l'andamento in ribasso delle sue aziende oppure se fare il contrario. Lo stesso tycoon in questi giorni si starebbe rendendo conto che i classici due galli ne pollaio sono difficili da gestire, anche se il presidente è comunque grato al capo del DOGE per il suo supporto durante la campagna presidenziale, fondamentale per vincere le elezioni e tornare così alla Casa Bianca.
Dalla sua, Musk ha delle buone ragioni per porsi contro i dazi, e queste riguardano le sue aziende. In particolare la Tesla, che ha subito un crollo nelle vendite e in borsa. In Germania vendite giù del 62% da inizio anno per la casa automobilistica di Musk. Le tariffe di Trump stanno riducendo la domanda di Tesla in mercati chiave come la Cina e l'Europa e questo preoccupa non poco il ceo di SpaceX.
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