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Siria, l'Iran in ritirata, evacuato personale e Pasdaran, ma promette: "Sosterremo Damasco", occupate Daara e Suwayda

Teheran sosterrà la Siria "con tutto ciò che è necessario", intanto i ribelli occupano 2 città al confine con la Giordania

07 Dicembre 2024

Siria, l'Iran in ritirata, evacuato personale e Pasdaran, ma promette: "Sosterremo Damasco", occupate Daara e Suwayda

Fonte: LaPresse

L'Iran ha iniziato ad evacuare dalla Siria il proprio personale e i comandanti della Forza Quds dei Pasdaran. Ritirati dunque i militari, i civili, i funzionari diplomatici e le loro famiglie, trasferiti nei vicini Libano e Iraq, alcuni trasportati in aereo a Teheran.

Le operazioni di evacuazione erano cominciate ieri, quando il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi aveva annunciato il pieno sostegno all'alleato siriano Bashar Al-Assad"La Repubblica islamica dell'Iran ha sempre sostenuto la Siria e continuerà a farlo con tutte le sue forze e con tutto ciò che sarà necessario e richiesto dal governo siriano", ha affermato durante una visita a Baghdad.

Araghchi aveva anche ipotizzato l'invio di truppe direttamente in territorio siriano per limitare "l'offensiva terroristica degli insorti" che "rappresenta una minaccia per tutto il Medio Oriente". "La minaccia terroristica non si limiterà alla Siria e rappresenta una minaccia per tutti i Paesi vicini e l'insieme della regione. Il terrorismo non conosce frontiere".

Resterà da capire in che modo Teheran vorrà proseguire nel sostegno di Assad. Paventata l'ipotesi di fornire truppe e mezzi militari necessari a bloccare l'avanzata del gruppo jihadista di HTS, l'Iran potrebbe scegliere di intervenire concretamente in conflitto aperto, col rischio però di incrociare il fuoco diretto dei raid statunitensi e dei loro proxy curdi.

Nel frattempo, si allarga l'offensiva anti-governativa. I ribelli islamisti filo-turchi guidati da Hayat Tahrir al-Sham (HTS) e le fazioni alleate, hanno conquistato il centro della città di Suwayda la città di Daraa, nel sud del Paese. Lo rende noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani: "Le fazioni locali hanno preso il controllo di altre aree nella provincia di Daraa, compresa la città di Daraa. Ora controllano più del 90% della provincia, mentre le forze del regime si sono progressivamente ritirate”. La loro conquista ha un forte valore simbolico: Daraa è il luogo in cui scoppiò la prima insurrezione anti-Assad nel 2011 e da cui derivò la guerra civile che sta colpendo tutt'ora il Paese.

Ma non solo. Daraa si trova a meno di 10 chilometri a nord del confine con la Giordania, mentre la provincia di Suwayda ne costeggia la frontiera per ben 120 chilometri. Le due zone occupate dal gruppo HTS sono di un peso rilevante anche dal punto di vista strategico per Assad che al momento si troverebbe circondato: a nord i ribelli sarebbero ad una distanza di circa 150 km, alle porte di Homs, mentre nella parte meridionale la distanza si accorcerebbe a meno di 100 km.

L'esercito di Damasco aveva annunciato in precedenza il riposizionamento delle proprie truppe nelle due province meridionali. "Le nostre forze che operano a Daraa e a Suwayda si stanno ridistribuendo, riposizionando e stabilendo un perimetro di sicurezza dopo che elementi terroristici hanno attaccato posti di blocco isolati", aveva affermato l'esercito in una nota. Non sono state segnalate vittime per il momento.

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