25 Novembre 2024
Fonte: Wikimedia
Romania, l'indipendente Calin Georgescu - candidato indipendente ed ex membro dell'Alleanza per l'Unità dei Romeni (Aur) - vince il primo turno delle elezioni presidenziali, superando il socialdemocratico Ciolau (al momento Primo Ministro in carica), dato per favorito alla vigilia delle elezioni.
Al primo turno delle elezioni presidenziali hanno votato più di nove milioni di cittadini romeni, circa la metà degli aventi diritto di voto (l'affluenza alle urne si attesta al 52%). Quattordici i candidati iscritti alla corsa per la carica di presidente, per succedere all'uscente Klaus Iohannis, il liberale che ha guidato per dieci anni il paese.
Tutti sondaggi della vigilia avevano previsto una conferma del premier socialdemocratico Ciolau. Le previsioni lo attestavano attorno ai 25 punti percentuali. Il risultato ferma però il primo ministro romeno al terzo posto con il 19,15% dei voti. Georgescu ha invece ottenuto una vittoria inaspettata. I sondaggi prima delle elezioni gli attribuivano tra il 4 e il 6% delle preferenze dell'elettorato.
Dietro Georgescu si posiziona Elena Lasconi, 52enne sindaco di Campulung (città di 36mila abitanti al centro del paese, ubicata nel distretto di Arges), candidata per l'Unione Salvate la Romania (USR). La rivale liberale dovrà sostenere un'intensa campagna sui social per fronteggiare gli avversari al ballottaggio previsto per l'8 dicembre. Una settimana prima si terranno le elezioni parlamentari, l'1 dicembre, infatti, i cittadini romeni saranno chiamati ad esprimere la loro preferenza per le due camere.
62enne laureato presso l'istituto Agronomico e in pedologia, ha concentrato la sua carriera sulle questioni ambientali e sullo sviluppo sostenibile. Dopo aver ricoperto diversi ruoli internazionali presso le Nazioni Unite come relatore speciale sui diritti umani e i rifiuti pericolosi, ha deciso di impegnarsi nella politica romena, prima approdando all'Alleanza dell'Unione dei Rumeni e successivamente, dopo l'abbandono del partito, come indipendente.
Le sue posizioni spaventano non solo le altre fazioni romene, ma anche le diverse cancellerie europee. Sostenitore del disimpegno in Ucraina, ha sempre manifestato un reale scetticismo nei confronti delle istituzioni dell'Ue e ha definito lo scudo missilistico della Nato una "vergogna diplomatica" in quanto "l'Alleanza atlantica non difenderebbe nessuno dei suoi membri in caso di attacco russo".
Gli analisti parlano di una comprensibile e prevedibile vittoria. La Romania detiene il record europeo di cittadini a rischio povertà e l'inflazione, salita al 6% massacra il potere d'acquisto delle famiglie. La situazione di malcontento verso l'establishment europeista ha favorito la posizione del candidato indipendente, che nelle prossime settimane cercherà di ottenere il maggior numero di consensi, sufficienti a raggiungere la presidenza.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia