01 Agosto 2024
L’attacco esplosivo ai danni del gasdotto Nord Stream, avvenuta il 27 settembre 2022 nel Mar Baltico, rappresenta uno tra i più grandi atti di sabotaggio nella storia europea del dopoguerra. Tuttavia, il Governo federale della Germania continua a rifiutarsi di pubblicare i risultati preliminari delle indagini sulla vicenda. Questo è ciò che emerge da una risposta dell’esecutivo recentemente pubblicata sul sito del Bundestag, emessa dopo un'interrogazione avanzata dal partito di estrema destra AfD. Il partito ultraconservatore, infatti, aveva presentato tale interrogazione il 12 aprile scorso, poche settimane dopo la chiusura delle indagini da parte di Svezia e Danimarca, sollevando 99 domande e mettendo in evidenza tutte le incongruenze riscontrate nella lenta gestione del caso. Tra le motivazioni dell'interrogazione, l'AfD aveva criticato il "rappresentativo e provocatorio disinteresse" del Governo tedesco e il persistente silenzio del Procuratore Generale (GBA) riguardo allo stato delle indagini.
Nella giornata del 17 luglio scorso, Il Governo federale ha rilasciato un documento di risposta all’interrogazione dell’ultradestra, consultabile tra gli atti del Bundestag e nella quale dichiarava che non intendeva divulgare "risultati preliminari o provvisori", per non compromettere l'obiettivo dell’inchiesta. Alla domanda sul motivo per cui non sia stata offerta alcuna ricompensa per informazioni utili all'identificazione dei colpevoli, il governo tedesco ha risposto semplicemente che "dal punto di vista strategico, non era necessario". Di contro, l'AfD ha proposto una ricompensa di 50 milioni di euro per chiunque aiuti a chiarire il caso Nord Stream. Un aspetto controverso nella risposta dell’esecutivo, articolata in un documento di 32 pagine, è che lo stesso ha ammesso che le autorità tedesche non avevano preso misure di sicurezza "particolari" per proteggere i gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2. Secondo il Governo, nessuna versione dei fatti è stata esclusa, compresa l'ipotesi di un'operazione russa di "False Flag" (auto-sabotaggio a fini strategici). Il GBA sta indagando senza escludere nessuna possibile causa, ragion per cui non c'è motivo di escludere a priori alcun movente o scenario.
Alla domanda su un possibile coinvolgimento dei servizi segreti americani e/o ucraini nell'attacco effettuato contro i gasdotti, l’esecutivo ha risposto che, dopo un'attenta valutazione, ha ritenuto che fosse più sicuro non rispondere per "ragioni di tutela dello Sato", dunque nell'interesse nazionale. Oltre all'interrogazione dell'AfD, la deputata Jessica Tatti del gruppo BSW aveva già rivolto due interrogazioni al Governo nel luglio scorso, chiedendo quali informazioni avesse sulle attività dei servizi segreti stranieri in relazione all'influenza su Nord Stream e la posizione dell’esecutivo tedesco sulla proposta cinese di istituire una commissione internazionale d'inchiesta sotto l'egida delle Nazioni Unite. Il Ministero dell'Interno aveva risposto brevemente: "Il Governo federale non dispone di informazioni pertinenti alla domanda." Anche il Ministero della Giustizia era stato duro nella risposta: "Il Governo federale non sostiene la proposta di un'indagine internazionale sotto l'egida delle Nazioni Unite.". Tatti, tuttavia, aveva dichiarato al quotidiano Berliner Zeitung di ritenere la richiesta cinese "assolutamente degna di supporto". "In entrambi i casi - aveva concluso la deputata BSW -, ci si chiede perché il Governo federale non solleciti con forza i suoi due più stretti alleati per chiarire completamente questo attacco terroristico contro la Repubblica Federale di Germania.".
La risposta del Governo tedesco all'interrogazione avanzata dal partito di estrema destra Afd, rilasciata il 17 luglio scorso:
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