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Spagna, Irlanda e Norvegia riconoscono lo Stato di Palestina, salgono a 142 i Paesi: "Risponderemo a provocazioni di Israele"

Il premier spagnolo Sanchez ha affermato che la Spagna "non riconoscerà cambi sulle linee di frontiera del 1967 che non siano concordati fra le parti". Ha specificato che lo Stato che riconosce Madrid include Cisgiordania e Gaza "collegate da un corridoio, con Gerusalemme est come capitale e l'Autorità Palestinese come autorità nazionale"

29 Maggio 2024

Spagna, Irlanda e Norvegia riconoscono lo Stato di Palestina, salgono a 142 i Paesi: "Risponderemo a provocazioni di Israele"

Pedro Sanchez, fonte: imagoeconomica

Spagna, Irlanda e Norvegia riconoscono formalmente lo Stato di Palestina. E si aggiungono ad altri 139 Paesi. Così il premier spagnolo Pedro Sanchez: "La Spagna riconosce lo Stato della Palestina. Nella riunione del Consiglio dei ministri di oggi il governo della Spagna approverà il riconoscimento dello Stato di Palestina. La Spagna si unisce così a oltre 140 Paesi nel mondo che già riconoscono la Palestina. Si tratta di una decisione storica con l'unico obiettivo: contribuire che israeliani e palestinesi raggiungano la pace. Non adottiamo questa decisione contro nessuno".

Spagna, Irlanda e Norvegia riconoscono lo Stato di Palestina, salgono a 142 i Paesi

Pedro Sanchez ha affermato che la Spagna "non riconoscerà cambi sulle linee di frontiera del 1967 che non siano concordati fra le parti". Ha specificato che lo Stato che riconosce Madrid include Cisgiordania e Gaza "collegate da un corridoio, con Gerusalemme est come capitale e l'Autorità Palestinese come autorità nazionale". "Non è una dichiarazione contro nessuno, tanto meno contro Israele, un popolo amico col quale vogliamo avere i migliori rapporti possibili", ha spiegato il premier nella dichiarazione istituzionale, aggiungendo che "la Spagna continuerà ad appoggiare la Palestina".

In contemporanea è arrivato un nuovo attacco del ministro degli esteri israeliano Israel Katz alla Spagna. "Khamenei, Sinwar e il vice primo ministro spagnolo Yolanda Diaz - ha denunciato Katz su X - chiedono l'eliminazione di Israele e la creazione di uno stato terrorista islamico palestinese dal fiume al mare". "Primo Ministro Sanchez - ha proseguito - se non licenzi il tuo vice e annunci il riconoscimento di uno Stato palestinese, sei complice nell'istigazione al genocidio ebraico e ai crimini di guerra".

Ma da Madrid, la pronta risposta di voler rispondere in modo coordinato con Dublino e Oslo alle "provocazioni e falsità spregevoli" diffuse dal ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, per screditare i tre governi.

Anche la Norvegia riconosce lo Stato della Palestina: "Oggi è un giorno speciale", così come l'Irlanda. L'atto formale dell'Irlanda è stato ufficializzato da un consiglio dei ministri ad hoc riunito a Dublino sotto la presidenza del nuovo primo ministro, Simon Harris. Al contempo, dinanzi alla Leinster House, il palazzo del parlamento irlandese, veniva issata accanto a quelle dell'Ue e dell'Ucraina.

La dichiarazione dell'Irlanda

L'Irlanda - si legge nella dichiarazione di annuncio dell'esecutivo della Repubblica - ha oggi "riconosciuto la Palestina come Stato sovrano e indipendente e ha accettato di stabilire piene relazioni diplomatiche fra Dublino e Ramallah". Parallelamente è stata annunciata le nomina di un ambasciatore irlandese in Palestina, con sede a Ramallah, in Cisgiordania, dove si trova il quartier generale dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) del presidente Abu Mazen.

"L'Irlanda riconosce lo Stato di Palestina in uno spirito di pace, nell'ambito di un annuncio coordinato con i nostri amici e colleghi in Spagna e Norvegia", recita ancora la nota. Questo riconoscimento punta a "tenere viva la speranza" di una pace fra Israele e Palestina fondata sulla soluzione "dei due Stati" per due popoli, ha poi precisato il premier Harris.

Il governo sloveno annuncerà invece giovedì la decisione sul riconoscimento dello stato di Palestina. Lo ha detto il premier Robert Golob aggiungendo che su tale decisione si pronuncerà successivamente il parlamento.

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