10 Maggio 2024
Consiglio di Sicurezza Onu, fonte: Twitter @tizianaferraio
L'Assemblea generale dell'Onu ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. Per l'approvazione piena è ora necessario il via libera del Consiglio di Sicurezza, dove gli Usa il mese scorso hanno posto il veto, a cui l'Onu ha raccomandato di "riconsiderare favorevolmente la questione".
Il testo ha ottenuto 143 voti a favore, 9 contrari e 25 astensioni, tra cui Italia, Germania e Regno Unito. "Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni", ha detto l'ambasciatore israeliano all'Onu, Gilad Erdan, prima del voto in Assemblea Generale. "Questo giorno rimarrà ricordato nell'infamia", ha aggiunto, parlando di uno "stato terrorista palestinese che sarebbe guidato dall'Hitler dei nostri tempi". "State facendo a pezzi la Carta Onu con le vostre mani", ha poi affermato passando alcune pagine del documento in un tritacarte.
La risoluzione proposta dal rappresentante degli Emirati Arabi ha dunque ottenuto una larghissima maggioranza. L'Italia tuttavia si è astenuta, assieme ad Albania, Bulgaria, Austria, Canada, Croazia, Fiji, Finlandia, Georgia, Germania, Gran Bretagna, Lettonia, Lituania, Isole Marshall, Olanda, Macedonia del Nord, Moldavia, Paraguay, Romania, Vanuatu, Malawi, Principato di Monaco, Ucraina, Svezia e Svizzera.
I nove Paesi che hanno votato contro sono invece Usa, Israele, Palau, Nauru, Micronesia, Papua Nuova Guinea, Ungheria, Argentina e Repubblica Ceca.
"Vogliamo pace e libertà, la nostra bandiera vola alta in Palestina, nel mondo e persino fuori dal campus della Columbia University a New York. E' diventata un simbolo di chi crede nella libertà. Potete decidere di stare con la pace, con il diritto di una nazione di vivere in libertà, oppure potete decidere di stare ai margini della storia". Così l'ambasciatore palestinese all'Onu, Ryad Mansour, prima del voto in Assemblea Generale. "Colonizzazione e occupazione non sono il nostro destino - ha aggiunto - ci sono stati imposti. Votare per l'esistenza della Palestina non è contro nessuno stato, ma è un investimento nella pace".
Il voto dell'Assemblea generale dell'Onu dimostra che "la Palestina merita di essere membro a pieno titolo" delle Nazioni Unite. Così il ministero degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese, dopo il voto al Palazzo di Vetro rallegrandosi per "la schiacciante maggioranza" riunita e del "consenso internazionale in seno alla più importante organizzazione internazionale".
L'ambasciatore israeliano all'Onu, Gilad Erdan, si è scagliato prima del voto contro la futura decisione. "Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni. Questo giorno sarà ricordato per l'infamia, uno Stato terrorista palestinese che sarebbe guidato dall'Hitler dei nostri tempi. State facendo a pezzi la Carta Onu con le vostre mani", ha detto passando alcune pagine del documento in un tritacarte.
La decisione delle Nazioni Unite sono state commentate anche dal ministro degli Esteri, Israel Katz, il quale parlato di una "decisione assurda". Il messaggio che l'Onu "manda alla nostra regione in sofferenza è che la violenza paga. La decisione di aggiornare lo status dei palestinesi all'Onu è un premio ai terroristi di Hamas. Israele è riconoscente a tutti quei Paesi che non hanno votato a favore o cooperato con questa mossa contorta, scegliendo di stare dalla parte giusta della storia e della moralità".
Il Sudafrica ha chiesto con urgenza alla Corte internazionale di giustizia di predisporre ulteriori misure provvisorie contro Israele, citando il rischio di genocidio per la crisi in corso a Rafah e anche una revisione delle misure predisposte in precedenza, alla luce della situazione nella città del sud della Striscia di Gaza. Il Sudafrica sostiene che la richiesta a Israele di fare tutto il possibile per prevenire il genocidio nella regione e accelerare la fornitura di aiuti umanitari "non è in grado di rispondere pienamente alle mutate circostanze e alla nuova situazione». «La situazione causata dall'assalto israeliano a Rafah e il rischio estremo per la sopravvivenza stessa dei palestinesi di Gaza come gruppo, non è solo un inasprimento della situazione, ma fa scaturire nuovi eventi che stanno causando un danno irreparabile ai diritti del popolo palestinese". Il Sudafrica sostiene che le autorità israeliane abbiano "liquidato" la Corte internazionale di giustizia, poiché le misure provvisorie emanate a gennaio e marzo sono state "ignorate" e "violate", a favore di una "escalation della catastrofe umanitaria" attraverso un "assalto militare totale". A gennaio, la corte aveva ordinato a Israele di “adottare tutte le misure possibili” per prevenire un genocidio a Gaza e di garantire “con urgenza” che la popolazione palestinese potesse ricevere gli aiuti necessari. Due mesi dopo aveva emanato nuove misure provvisorie a causa della situazione di crisi umanitaria causata dall'offensiva.
Gli Stati membri dell'Onu si sono impegnati a rispettare la Carta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. A ricordarlo, rispondendo ad una domanda sull'ambasciatore israeliano Gilad Erdan, che - rivolto dal podio ai delegati dell'Assemblea Generale - ha fatto a pezzi in un tritacarte la Carta delle Nazioni Unite - è stato il portavoce aggiunto del segretario generale dell'Onu, Farhan Haq. "Questa è un'organizzazione che si basa sul rispetto della Carta delle Nazioni Unite e tutti gli Stati membri si sono impegnati al riguardo e ci aspettiamo che rispettino questo obbligo», ha dichiarato il vice portavoce del segretario generale António Guterres, durante una conferenza stampa. Quindi ha fatto presente che le Nazioni Unite non sono solite fare commenti sulle dichiarazioni dei vari rappresentanti ed ha osservato che "la teatralità fa parte delle presentazioni fatte dagli Stati", ha sottolineato. Poi ha tirato fuori dalla tasca il testo fondante delle Nazioni Unite. "Guardate, questa è la Carta. Ne esistono numerose. Io ne ho una qui ed è intatta. I suoi ideali sono intatti», ha detto. La Carta è qualcosa che rimane con noi e, come ho detto, è il documento fondante di questa organizzazione. Finché questa organizzazione esisterà, la Carta esisterà".
Germania: "La nostra astensione all'Onu perché il voto non ferma il conflitto"
"Ogni bambino e ogni famiglia in Medioriente deve poter vivere in dignità, sicurezza e libertà. Sosteniamo il diritto palestinese all'autodeterminazione. Solo una soluzione a due Stati consentirà a palestinesi e israeliani di vivere in sicurezza. Allo stesso tempo, oggi ci siamo astenuti sulla questione della piena adesione della Palestina all'Onu. Perché un voto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite non crea uno Stato palestinese vitale, né mette fine alle terribili morti a Gaza o al conflitto". Così il ministero degli Esteri tedesco, spiegando la decisione di astenersi dal voto dell'Assemblea generale dell'Onu a favore dell'ammissione della Palestina come Stato membro. "Oggi è necessaria un'azione immediata, sostenuta da sforzi collettivi e internazionali: fermare i combattimenti, liberare gli ostaggi, assicurare e garantire la sicurezza sia agli israeliani che ai palestinesi, fornire assistenza umanitaria, porre fine alla sofferenza e alla distruzione", ha affermato il ministero degli Esteri tedesco, aggiungendo che "senza questi passi immediati, uno Stato palestinese non diventerà realtà. Ma noi vogliamo che uno Stato palestinese esista davvero. Sfortunatamente, il voto di oggi dell'Assemblea Generale non sarà in grado di creare uno Stato palestinese vitale, né porterà la pace". "Se l'adesione immediata e completa mettesse fine a tutte le sofferenze a cui stiamo assistendo, oggi avremmo votato sì con tutto il cuore. Solo negoziati diretti tra israeliani e palestinesi porteranno a una pace sostenibile in Medioriente e a una realtà a due Stati. Ecco perché oggi ci siamo astenuti", ha spiegato ancora il ministero tedesco.
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