L'ipotesi di non conformità con il nuovo Digital Market Act
L'indagine avviata dalla Commissione europea riguarda i tre colossi Apple, Alphabet (che possiede Google) e Meta, rei, secondo l'accusa di non rispettare la nuova legge, il Digital Market Act, che regola la concorrenza nel mercato digitale. Questa è la prima volta che il braccio esecutivo di Bruxelles si muove ufficialmente per verificare se queste aziende siano conformi alla norma, anche se per diverse ragioni. Nel dettaglio, la Commissione valuterà se Apple e Google consentono agli sviluppatori di indirizzare i propri utenti verso App Store alternativi a quelli dei colossi americani. Per quanto riguarda Meta (che possiede Facebook, Instagram e Whatsapp) bisognerà accertare se l’azienda permette agli utenti una possibilità di scelta sufficiente per l’uso dei propri dati personali a fini pubblicitari.
"Cambiamenti nel mercato già visibili ma non basta"
A dire il vero, sono già diversi mesi che la Commissione europea ha avviato un dialogo con i colossi tecnologici americani per verificare i piani messi in atto per conformarsi alle norme entrate in vigore all'inizio di marzo con il Dma, che indurrà big tech ad accettare le nuove regole della concorrenza imposte da Bruxelles. "Possiamo già vedere dei cambiamenti nel mercato - ha detto lunedì il commissario europeo per il digitale Thierry Breton -. Ma non siamo convinti che le soluzioni proposte da Alphabet, Apple e Meta siano conformi ai loro obblighi". L'obiettivo della Ue è quello di aprire i mercati digitali, proteggere la nascita e la crescita delle startup in Europa e migliorare la scelta offerta agli utenti. Per questo era stato varato il Dma, che però ha subito individuato una decina di aziende tecnologiche cresciute a tal punto da impedire col loro potere la nascita di alternative di mercato credibili.
Chiusura indagini entro 12 mesi e multe fino al 20% del fatturato
L'esecutivo europeo spera di concludere le indagini entro un massimo di 12 mesi, La commissaria Margrethe Vestager ha spiegato che "l'indagine è stata avviata a carico di alcune società", precisando che "non è detto che non siano coinvolte altri gruppi, se emergeranno criticità". "L'indagine - ha concluso Vestager - dovrebbe essere conclusa nell'arco di 12 mesi". E nel caso in cui le violazioni fossero confermate, la Commissione può imporre multe fino al 10% del fatturato totale della società a livello globale, che possono salire al 20% in caso di violazione reiterata. La Commissione sta per avviare un'altra indagine contro Alphabet, per verificare se questa abbia sfruttato il monopolio virtuale del suo motore di ricerca Google per favorire i propri servizi di comparazione dei prezzi attraverso migliori inserzioni. Un meccanismo che ha portatoun danno ai concorrenti nella ricerca di hotel, biglietti aerei o altri beni di consumo venduti online. E a tal proposito va ricordato che Google è già stata multata per 2,4 miliardi di euro nel 2017 e continua a stare nell'occhio del ciclone perché i rimedi proposti dal colosso americano non sono stati ritenuti soddisfacenti da Bruxelles.