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Guerra Israele-Hamas, Shell sospende spedizioni petrolio via Mar Rosso verso Europa "dopo attacchi USA e UK contro Houthi dello Yemen"

Il colosso petrolifero ha deciso di sospendere a tempo indeterminato tutte le spedizioni di petrolio attraverso il Mar Rosso a seguito degli attacchi da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito contro i ribelli Houthi nello Yemen

16 Gennaio 2024

Guerra Israele-Hamas, sospese spedizioni di petrolio Shell da Mar Rosso verso Europa "dopo attacchi USA e UK contro Houthi dello Yemen"

Nave shell, @Shell Italia

Arriva un'importante decisione da parte del gigante petrolifero britannico Shell dopo gli eventi degli scorsi giorno nell'ambito del conflitto tra Israele e Hamas, che ora si è sviluppato anche in altre zone del Medio Oriente. Shell ha infatti deciso di sospendere a tempo indeterminato tutte le spedizioni di petrolio attraverso il Mar Rosso a seguito degli attacchi da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito contro i ribelli Houthi nello Yemen, che hanno generato timori di un'ulteriore escalation.

La reazione occidentale alla milizia alleata iraniana è scaturita dai numerosi attacchi degli Houthi, che hanno lanciato missili e droni contro navi commerciali nel Mar Rosso e nella vicina Bab el-Mandeb. Gli Houthi hanno dichiarato che questi attacchi sono una risposta all'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.

Guerra Israele-Hamas, Shell sospende spedizioni petrolio da Mar Rosso verso Europa

Le azioni del gruppo armato dello Yemen e le rispettive risposte da parte di USA e UK hanno però conseguenze importanti per quanto riguarda il commercio marittimo, in particolare quello petrolifero: circa il 12% del totale del commercio mondiale di petrolio via mare, infatti, transita attraverso il Mar Rosso che è ora quotidianamente teatro di scontri tra i due fronti.

Il mese scorso, secondo funzionari marittimi, una nave cisterna noleggiata dalla Shell per il trasporto di carburante per aerei dall'India è stata presa di mira da un drone nel Mar Rosso e attaccata da imbarcazioni Houthi. Pur rifiutandosi di commentare sulla sospensione del transito e sull'attacco, la Shell ha preso la decisione di fermare tutte le traversate per timore che un attacco riuscito possa provocare una massiccia fuoriuscita di petrolio nella regione, oltre a presentare rischi per la sicurezza degli equipaggi delle navi.

Shell si unisce ad altri spedizionieri globali, inclusi altri attori nel settore energetico, che hanno scelto di evitare il Mar Rosso. Il mese scorso, la BP ha annunciato la sospensione di tutte le spedizioni attraverso la principale rotta marittima, e Qatar Energy ha fatto lo stesso questa settimana. Il Qatar, precedentemente mediatore per gli Houthi, ha interrotto l'uso della rotta del Mar Rosso per le sue esportazioni di gas naturale liquefatto per paura di essere coinvolto nel conflitto, secondo un funzionario del settore energetico e delle spedizioni del Qatar.

Guerra Israele-Hamas, Shell sospende spedizioni petrolio: "capitani di navi dirette in Europa attraverso il Canale di Suez si sono rifiutati di entrare nel Mar Rosso"

Gli scontri tra USA e UK contro gli Houthi hanno scosso i mercati globali e hanno disturbato (e tutt'ora disturbano) le rotte marittime internazionali. I ribelli hanno preso di mira navi portacontainer e petroliere che trasportavano petrolio russo sanzionato, complicando le possibilità di identificare obiettivi specifici a causa delle complesse connessioni globali nel trasporto marittimo.

Ma gli attacchi non si fermeranno qui, poiché ieri, lunedì 15 gennaio, gli Houthi hanno riaffermato la loro intenzione di continuare la campagna contro obiettivi statunitensi e internazionali nella regione in risposta alle azioni di Israele a Gaza. Un funzionario Houthi ha dichiarato: "Chiunque tenti di impedirci di farlo fallirà".

Dopo l'attacco guidato dagli Stati Uniti, gli armatori di petroliere hanno riferito che diversi capitani di navi noleggiate dirette in Europa attraverso il Canale di Suez si sono rifiutati di entrare nel Mar Rosso, costringendo le navi a seguire una lunga rotta attorno all'Africa meridionale. Il registro navale di Singapore e Intertanko, un gruppo di lobby del settore, hanno raccomandato di evitare la via navigabile.

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