22 Novembre 2023
Fonte foto: @sahouraxo Twitter
"Molti ebrei ora hanno paura, stanno avendo un assaggio di quel che si prova a essere musulmano in questo Paese". Lo ha detto l'attrice premio Oscar Susan Sarandon durante la manifestazione pro-Palestina di New York dello scorso venerdì. Per via di queste dichiarazioni, considerate antisemite, la Sarandon è finita al centro della bufera. La 77enne è stata cacciata dall'agenzia di star di Hollywood Uta (United Talent Agency).
L'attrice Susan Sarandon è stata scaricata dall'agenzia di star di Hollywood Uta (United Talent Agency) per via di alcune dichiarazioni considerate antisemite. Il volto di Dean Man Walking e Thelma & Louise durante una manifestazione pro-Palestina di New York aveva detto: "Molti ebrei ora hanno paura, stanno avendo un assaggio di quel che si prova a essere musulmano in questo Paese". Da qui un mare di polemiche e che ha portato l'Uta a licenziarla. La giornalista musulmana Asra Nomani ha stigmatizzato senza mezzi termini la posizione dell’attrice, ponendo l’accento sull’alto tenore di vita condotto da lei e dalla sua famiglia di migranti negli States. “Lascia che ti dica cosa significa essere musulmano in America”, ha esordito l’ex cronista del Wall Street Journal, che ha elencato le tante libertà di cui lei e i suoi genitori godono. Ha spiegato come suo padre, professore, sia riuscito a ottenere una cattedra, mentre sua madre ha avuto la possibilità di non indossare il velo e di aprire un'attività a Morgantown, West Virginia: “Per piacere, non diffamare l’America per la vita – e le libertà – che offre ai musulmani”.
La Sarandon era seguita dall'agenzia da quasi dieci anni. La Uta cura gli interessi di altre star del calibro di Johnny Depp, Harrison Ford, Charlize Theron e registi come i fratelli Coen, M. Night Shyamalan e Wes Anderson. La notizia era nell’aria, considerando la grande attività social dell’interprete statunitense. Sul web, infatti, ha espresso più volte posizioni fortemente critiche nei confronti della guerra condotta da Israele, postando accuse di genocidio, atrocità e crimini di guerra. In più di un’occasione ha sposato le tesi di Roger Waters, sovente accusato di antisemitismo.
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