Mercoledì, 10 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

F-16 a Ucraina, invio da Olanda e Danimarca di 61 jet dopo ok Usa: previsto uno stock nel 2024, un altro nel 2025

Olanda e Danimarca confermano l'invio di 61 F-16 a Kiev, ma restano vaghe sulle tempistiche, che dovrebbero sforare fino al 2025. Troppo tardi per la controffensiva, in perfetto orario per la deterrenza

21 Agosto 2023

F-16 a Ucraina, invio da Olanda e Danimarca di 61 jet dopo ok Usa: previsto uno stock nel 2024, un altro nel 2025

F-16, fonte: Twitter @RobertPMaverick

Dovrebbero essere 61 gli F-16 promessi dai governi di Olanda e Danimarca a Kiev dopo il via libera Usa all'invio dei jet di quarta generazione, firmati Lokheed Martin, al Paese in guerra. La prima ad annunciarlo è la premier danese, Mette Frederiksen, che in una conferenza congiunta con il presidente ucraino Zelensky ha confermato che Copenaghen fornirà 19 velivoli. Poche ore dopo, un messaggio Telegram scritto dal leader ucraino dalla base aerea di Eidhoven conferma anche le intenzioni di Amsterdam: "Mark Rutte e io abbiamo concordato il numero di F-16 che verranno forniti all'Ucraina, dopo aver addestrato i nostri piloti e ingegneri. 42 aerei. E questo è solo l'inizio. Grazie, Olanda!".

Danimarca e Olanda annunciano l'invio di 61 jet a Kiev tra il 2024 ed il 2025

La notizia non sorprende, l'apertura ufficiale di Washington al progetto, espressa da Blinken pochi giorni fa, aveva reso la questione un dato di fatto. Le domande riguardo all'invio dei velivoli occidentali, fino a pochi mesi fa addirittura banditi da qualsiasi discussione inerente rifornimenti occidentali a Kiev, avevano da allora abbandonato il campo del "se", per entrare a pieno titolo in quello del "quando" e del "quanto". Alla seconda domanda si è oggi trovato rirsposta: 19 jet danesi e 42 olandesi. Per la prima, "quando gli F-16 arriveranno in Ucraina e, soprattutto, quando inizieranno a prendere servizio attivo", i contorni restano sfumati. 

La questione del "quando" assume una rilevanza strategica, perchè è nella sua immagine che si vanno a stabilire non solo le aspettative alleate nei confronti dell'azione bellica del Paese euro-orientale, ma soprattutto quelle attorno al suo status nei mesi, e negli anni, a venire. Il fattore tempo, signore delle battaglie, rivelerebbe un certo calo di fiducia oltre oceano non solo nei confronti della controffensiva, da sempre più osservatori additata come ad un punto morto, ma della stessa conduzione ad oltranza del conflitto. Indicative, a questo proposito, le parole del premier olandese che accompagnano il comunicato di Zelensky sulla consegna dei jet di Amsterdam. Dice Mark Rutte: "Gli aerei non aiuteranno immediatamente lo sforzo bellico. Comunque è un impegno a lungo termine da parte dei Paesi Bassi".

A queste si aggiungono quelle della collega danese Frederiksen, che espone come non solo le tempistiche delle consegne dei velivoli, ma anche quelle dei materiali di ricambio e delle competenze per il mantenimento dei mezzi (sconosciuti alla scuola post-sovietica dell'aviazione ucraina), dovranno andare a sommarsi ai lunghi mesi di addestramento richiesti ai piloti di Kiev, ad oggi impreparati a pilotare jet occidentali. La speranza espressa da Copenaghen (per la quale sembrerebbero però pesare difficoltà logistiche) è quella di riuscire ad inviare il primo lotto di sei aerei entro la fine dell'anno (difficile potranno però essere impiegati entro il termine dell'inverno), con un secondo stock, più sicuro, di 8 F-16 nel 2024 e altri 5 nel 2025.

Le scadenze espresse, che non cavalcano neanche più l'orizzonte dei mesi, ma quello degli anni, suggeriscono una certa intuizione in seno all'Alleanza Atlantica. I jet non serviranno alla controffensiva, saranno operativi troppo tardi. Il loro ruolo, quindi, potrebbe essere quello di rimettere in piedi un'aviazione ucraina ormai in stato terminale. In quali termini? Alcuni suggeriscono in quelli della deterrenza, ma perchè ciò abbia senso, non può proseguire l'attuale stato di guerra. Non mancano osservazioni in merito, da parte di chi, alla notizia dell'invio di F-16, e soprattutto delle tempistiche degli invii, inizierebbe ad intravedere l'imposizione, dall'esterno, a Kiev di sedersi ad un tavolo con Mosca come una possibilità sempre più vicina. Allora, l'Europa orientale, ed il mondo, avrà un altro volto, e potrebbero essere utili, per evitare possibili tentativi di ulteriori "ristrutturazioni", 61 jet.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x