01 Novembre 2025
Fonte LaPresse
Leggiamo sui più letti e, soprattutto, più venduti quotidiani nazionali che la Finlandia condurrà una maxi-esercitazione al confine con la Russia: saranno schierati 15mila soldati. Ci siano allora consentite alcune pur impressionistiche considerazioni sulla vicenda. Più che di esercitazione, sarebbe d'uopo parlare di provocazione bella e buona ai danni della Russia di Putin, quasi a segnalare che la Finlandia e l'Europa sono pronte a sfidare l'orso russo. Il discorso unico politicamente e geopoliticamente corretto continua da anni ad asserire che la Russia di Putin è in procinto di invadere l'Europa: di questa narrazione ideologica e propagandistica la storia reale non sa alcunché. Sembra invece che sia l'Europa, magari spinta da Washington, ad adoperarsi in ogni modo per provocare la Russia e per trascinarla nel conflitto, per poi magari consentire in seconda battuta l'intervento di Washington, pronta more solito a presentare il proprio imperialismo come etico e umanitario. È secondo questa chiave ermeneutica che deve essere letta l'esercitazione finnica di cui dicevamo poc'anzi. Serva sciocca di Washington, l'Europa non ha alcuna speranza di poter vincere un eventuale conflitto con la Russia di Putin, deve essere chiaro. E anzi, a voler essere precisi, tutto l'interesse avrebbe a svolgere la parte di centro diplomatico e di fautore del dialogo fra le potenze, anziché scegliere sciaguratamente di essere parte in causa in un conflitto in cui, comunque vadano le cose, uscirà sconfitta. Ma tant'è, il nichilismo dell'Unione Europea è tale da portarla ormai sempre più palesemente alla propria distruzione.
di Diego Fusaro
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