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Catalogna, sì al topless per le donne nelle piscine pubbliche in Spagna: "Vietarlo una discriminazione"

Il governo locale ha rinnovato ai comuni l'invito, come stabilito in una legge del 2020, alla non discriminazione per etnia, colore della pelle ma anche abbigliamento e aspetto fisico

29 Giugno 2023

Catalogna, sì al topless per le donne nelle piscine pubbliche: "Vietarlo una discriminazione"

Fonte: Twitter @ABCMundial

Sì al topless nelle donne nelle piscine pubbliche, "vietarlo è una discriminazione". È quanto sostiene il governo della Catalogna notificando la direttiva ai comuni. Questo il regolamento da adottare nelle piscine. Le nuove disposizioni sostituiscono quelle più generiche del 2020 che non venivano rispettate.

Catalogna, sì al topless per le donne nelle piscine pubbliche: no alla discriminazione

In alcune piscine pubbliche le donne non avevano gli stessi diritti degli uomini. In Catalogna è in vigore un'iniziativa simile a quella che lo scorso anno è stata varata in Germania solo che nella regione indipendentista esiste dal 2020: è stato scritto nero su bianco che non bisogna discriminare le persone sulla base dell’etnia, del colore della pelle, delle eventuali disabilità ma anche, tra le altre cose, dell’aspetto fisico o dell’abbigliamento.

Queste le regole però non sempre venivano seguite e così è stata resa necessaria una stretta o per meglio dire una "strigliata". Gli impianti pubblici che in questi tre anni hanno impedito alle ragazze di utilizzare il topless obbligandole a coprire il seno, adesso dovranno sottostare alla decisione della Regione.

Le femministe di Mugrons Lliures vincono la battaglia

Ogni estate erano decine le denunce da parte degli attivisti e delle femministe di Mugrons Lliures (gruppo per i diritti civili impegnato nella lotta alla discriminazione di genere). "Si tratta di una questione di parità di genere: gli uomini potevano [mettersi in topless] e le donne no", ha dichiarato Mariona Trabal, portavoce del gruppo. "Non sappiamo perché ci abbiano messo così tanto, ma siamo molto contente", ha aggiunto, a proposito della lettera inviata dal governo ai municipi.


In una nota del Dipartimento per l’uguaglianza e il femminismo dell’esecutivo locale si legge che impedire alle donne di stare nelle piscine pubbliche a torso nudo "esclude una parte della popolazione dall’accesso a determinati servizi e viola la libera scelta di ogni persona riguardo al proprio corpo". Ma "costituisce una discriminazione" anche vietare loro di allattare al seno "l’uso di costumi da bagno più lunghi", come il burkini musulmano, aggiungono i funzionari.

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