01 Giugno 2023
Il Ministero della Difesa russo ha pubblicato in queste ore un comunicato nel quale si afferma che, durante la notte, un raggruppamento di forze ucraine sarebbe stato fermato dall’esercito di Mosca nei pressi del confine della regione di Belgorod mentre cercava di entrare nel territorio della Federazione.
“Questa mattina – recita il comunicato - le Forze armate della Federazione Russa, insieme a unità del Servizio di guardia di frontiera e ad altre unità dell'FSB russo, hanno sventato un nuovo tentativo del regime di Kiev di compiere un atto terroristico contro la popolazione civile della città di Shebekino, regione di Belgorod”. La nota, postata dal Ministero sul suo canale telegram, continua poi: “Dopo un intenso bombardamento di strutture civili nella regione di Belgorod, gruppi terroristici ucraini con fino a due compagnie di fanteria motorizzata rinforzate da carri armati hanno tentato di invadere il territorio russo”.
Secondo quanto riportato da Mosca, gli scontri sarebbero iniziati alle 03:00 di questa mattina, protraendosi poi per alcune ore con diversi assalti da parte di Kiev: “Il personale russo ha respinto tre attacchi di gruppi terroristici ucraini. L'aviazione dell'esercito del distretto militare occidentale ha inflitto undici missioni sul nemico. Le truppe missilistiche e l'artiglieria hanno effettuato 77 coperture di fuoco. Non sono state consentite violazioni del confine dello stato”. Tra gli ucraini si registrerebbero 30 caduti, secondo quanto riportato dal tenente generale Igor Konashenkov, portavoce del Ministero della Difesa russo, mentre non sono stati diffusi i numeri delle perdite dei difensori.
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Tensione in aumento da diversi giorni in tutta il territorio di Belgorod, dopo che la settimana scorsa “partigiani russi” anti Putin e con il sostegno di Kiev, erano penetrati nell’area prendendone il controllo per alcuni giorni. Nella mattinata di oggi, quindi, la notizia dell’evacuazione dei civili dalla regione.
Non è ancora chiaro se il blitz di oggi, giovedì 1 giugno, sia stato condotto sempre da cosiddetti “partigiani” o se si sia trattato di reparti regolari dell’esercito di Kiev. Questo secondo caso sarebbe di non secondario interesse, dal momento che si tratterebbe della prima entrata in territorio russo da parte di truppe ucraine, una linea rossa segnata tanto da Mosca quanto da Washington, ma che domenica e lunedì scorsi era stata “sbiadita” dai governi di Londra e Berlino, che avevano affermato quanto attaccare il territorio russo fosse nel pieno diritto di Kiev.
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