31 Maggio 2023
Guerra in Ucraina
Alti funzionari di Londra e Berlino hanno sostenuto, a poche ore di distanza e praticamente con le stesse parole, il diritto ucraino a colpire il territorio russo. Una giravolta nelle posizioni dei due Paesi, che lascia interdetti molti osservatori. Tra le ipotesi che cercano di spiegare l’inversione di rotta delle due cancellerie, quella della mancata condivisione programmatica con Kiev, che si tradurrebbe, in occidente, nell’accettazione passiva di azioni già compiute. Nel frattempo, però, Washington continua, almeno ufficialmente, a dichiarare la propria contrarietà a tali incursioni.
Si alza ancora una volta l’asticella dell’escalation nel conflitto russo-ucraino che da più di un anno sta martoriando i confini dell’Europa Orientale. Questa volta sono le dichiarazioni dei governi tedesco ed inglese ad aumentare ancora di più la tensione occidentale con Mosca. Nella giornata di oggi, mercoledì 31 maggio, infatti, il portavoce del governo della Repubblica Federale, Steffen Hebestreit, ha affermato ai giornalisti di Deutsche Welle: “Il diritto internazionale permette all'Ucraina di condurre attacchi sul territorio della Russia a scopo di autodifesa”.
Parole che sembrano fare eco, se non addirittura ricalcare, a quelle pronunciate giusto il giorno precedente dal Ministro degli Esteri inglese James Cleverly: “L'Ucraina ha il diritto legittimo di difendersi e può usare la sua forza oltre i confini. Colpire obiettivi militari legittimi oltreconfine rientra nel diritto di autodifesa dell'Ucraina”. Se, poi, da parte tedesca viene richiesto che nella conduzione di tali attacchi non siano utilizzate armi fornite da Berlino, Londra pare invece non porsi alcun problema a riguardo.
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/politica/495411/armi-ucraina-settimo-pacchetto.html
Affermazioni, quelle dei due alti funzionari, che hanno preso alla sprovvista molti osservatori per il cambio improvviso delle rispettive cancellerie riguardo al tema. Dopo più di un anno in cui, da tutto l’occidente, ogni capitale aveva costantemente ripetuto l’opposizione ad attacchi sul territorio russo, non sono in pochi ad essere sorpresi dalle affermazioni, praticamente identiche, pronunciate a pochissime ore di distanza.
L’ipotesi più ricorrente a riguardo è che quanto detto segua le ultime incursioni ucraine in Russia (sia con droni che con i cosiddetti “partigiani russi”): non riuscendo le capitali europee ad imporre un veto su tali iniziative, hanno deciso, forse controvoglia, di approvarle, ed evitare così di tradire una malcelata assenza di condivisione programmatica con Kiev. Un’ipotesi, questa, chiaramente da verificare, ma che spiegherebbe molto bene l’inattesa giravolta delle posizioni anglo-tedesche.
https://www.ilgiornaleditalia.it/video/esteri/494917/droni-mosca-attacco-kiev.html
Ferma, almeno ufficialmente, la posizione di Washington sul tema, con il Portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza della Casa Bianca John Kirby che, all’indomani dell’attacco di droni ucraini a Mosca, aveva commentato: “Gli Stati Uniti sono chiari, sia privatamente che pubblicamente, con gli ucraini riguardo al fatto che non sosteniamo attacchi sul territorio russo”.
Secondo diversi osservatori dell’amministrazione Usa, l’appeal del sostegno all’ Ucraina starebbe molto scemando negli states, e l’amministrazione Biden, con un occhio puntato alle elezioni di midterm del prossimo anno, gradirebbe evitare che all’opinione pubblica americana giungessero altre immagini di mezzi militari statunitensi squarciati dalle bombe in territorio russo, come recentemente successo con la “liberazione” del villaggio di Belgorod da parte dei partigiani russi (ritenuti probabili neonazisti) contrari al regime di Putin.
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