29 Maggio 2023
Fonte Twitter: Lukyluke311
La situazione nel nord del Kosovo rimane tesa a dopo le proteste dei serbi contro l'insediamento del nuovo sindaco di etnia albanese a Zvecan. La Kfor, la Forza Nato in Kosovo, è intervenuta per disperdere i dimostranti serbi che stavano manifestando davanti alla sede del comune. Zvecan è uno dei comuni a maggioranza serba nella regione, e dopo il boicottaggio elettorale dei serbi, sono stati eletti nuovi sindaci di etnia albanese il 23 aprile. Solo circa 1.500 persone aventi diritto hanno votato su circa 45.000 registrati. Proteste simili si sono verificate anche a Zubin Potok e Leposavic.
Durante gli scontri a Zvecan, si sono verificati numerosi feriti. Tra i militari della Nato, 41 sono rimasti feriti, di cui 11 sono italiani. Tre di questi sarebbero in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita, avendo riportato ustioni e fratture. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso solidarietà ai militari italiani feriti attraverso un messaggio su Twitter: "Voglio esprimere solidarietà ai militari della missione Kfor rimasti feriti in Kosovo. I militari italiani continuano ad impegnarsi per la pace".
Anche diversi manifestanti sono stati feriti negli scontri, così come un inviato dell'agenzia serba Tanjung, colpito alle gambe da una bomba assordante. Per disperdere i circa 300 dimostranti serbi, i militari della Kfor hanno utilizzato manganelli, gas lacrimogeni e bombe assordanti. I manifestanti hanno risposto lanciando sassi, bottiglie e altri oggetti.
I militari sarebbero intervenuti quando la folla ha rifiutato di far passare due veicoli speciali della polizia kosovara, che erano bloccati tra i manifestanti fin dalla mattina, nonostante gli appelli dei leader politici. La situazione è rimasta molto tesa e gli scontri hanno provocato un elevato numero di feriti da entrambe le parti. Le forze Nato dispiegate in Kosovo hanno annunciato di aver aumentato la loro presenza nel nord del paese e hanno invitato Belgrado e Pristina a riprendere il dialogo al fine di ridurre le tensioni nella regione.
A causa della situazione estremamente critica e tesa nel nord del Kosovo, l'Esercito serbo rimarrà in massima allerta fino a venerdì prossimo, come dichiarato dal ministro della Difesa Milos Vucevic. È stata confermata la presenza di truppe schierate lungo la linea di confine tra Serbia e Kosovo. Vucevic ha affermato che queste unità sono pronte ad adempiere a qualsiasi compito o ordine impartito dal comandante supremo delle Forze armate, il presidente Vucic, nella speranza di trovare una soluzione politica. Il ministro della Difesa ha anche criticato la Kfor, sostenendo che questa forza della Nato prende le difese della polizia kosovara e degli "usurpatori della democrazia" anziché della popolazione serba.
Vucevic ha definito inaccettabile la situazione in cui sindaci e altre persone devono essere scortate da veicoli blindati e forze pesantemente armate per poter svolgere il proprio lavoro. Ha dichiarato che l'Esercito serbo è in costante contatto con la Kfor e che il capo di stato maggiore, il generale Milan Mojsilovic, ha parlato stamattina con il comandante della Kfor, il generale italiano Angelo Michele Ristuccia, che ha ribadito l'impegno della forza Nato nel preservare la pace e evitare scontri con la popolazione serba.
Nel frattempo, l'ambasciatore degli Stati Uniti a Pristina, Jeff Hovenier, ha invitato a non fare uso della forza durante un incontro con la presidente kosovara Vjosa Osmani e sottolineato l'importanza di consentire l'ingresso dei sindaci nelle sedi municipali dei comuni serbi nel nord senza ricorrere alla violenza. Ha aggiunto che questa posizione è condivisa dagli altri Paesi del Quint (Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia). Prima dell'incontro con Osmani, l'ambasciatore degli Stati Uniti ha incontrato i nuovi sindaci di Zvecan e Zubin Potok, entrambi di etnia albanese.
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