24 Maggio 2023
Fonte: imagoeconomica
In Francia è diventato legge il divieto dei voli a corto raggio. Una mossa apparentemente "green" e che ha già fatto discutere. La svolta intrapresa dal governo Macron si inserisce in un contesto in cui vengono privilegiati i viaggi in treno, in particolare laddove ci sono delle tratte che si possono raggiungere in meno di due ore e trenta minuti, facendo quindi a meno dell'uso degli aerei.
Divieto su alcuni voli su delle tratte aeree domestiche: è quanto ha deciso la Francia varando la nuova legge che in Oltralpe ha già creato non poche tensioni. Le ennesime dopo la riforma delle pensioni istituita dal governo che ha scatenato giornate di mobilitazioni nelle strade.
Una norma definita "inutile" e "simbolica" che ha il compito di strizzare l'occhio alle forze politiche ambientaliste. Laurent Donceel, capo ad interim del gruppo industriale Airlines for Europe (A4E) ha dichiarato: "Vietare questi viaggi avrà solo effetti minimi" sulla produzione di CO2. E invita il governo a trovare "soluzioni reali e significative", specie dopo che il mondo delle compagnie aeree è stato gravemente colpito dalla pandemia di Covid. La Corte Ue ha anche di recente bocciato il via libera della Commissione all'Italia degli aiuti di Stato per 130 mln.
In linea di massima la riforma di Macron sui voli a corto raggio pare essere solo di facciata. Alla base c'è la "svolta ambientale" che la Francia vuole intraprendere, considerando che il settore dei trasporti emette circa un quarto delle emissioni totali di anidride carbonica, e il settore aereo vale solo il 13 per cento del 25 per cento complessivo. Ma le tratte ad esser coinvolte sono soltanto quattro: Orly, Nantes, Lione e Bordeaux, mentre per le restanti connessioni aeree continueranno ad essere effettuata dalle varie compagnie.
Lione e Marsiglia che distano meno di due ore di viaggio in treno ad alta velocità, potranno essere raggiunte tramite aereo. Già nel 2020 si ebbe un assaggio del provvedimento finito in Gazzetta ufficiale il 23 maggio: Air France fu obbligata a chiudere queste rotte in cambio di sostegno finanziario. Anche le linee aeree concorrenti non possono operare su queste rotte.
Il provvedimento è stato preso dopo accordi con la Commissione Europea che ha avallato la scelta di Macron.
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