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Taiwan, aerei e navi militari cinesi davanti a Taipei: risposta alla visita del Presidente Tsai Ing-wen a Los Angeles

Operazione speciale di pattugliamento a sorpresa della Cina nello Stretto che la separa dall'isola. Forse una risposta all'incontro tra la presidente taiwanese Tsai e lo speaker della Camera Usa McCarthy

05 Aprile 2023

Taiwan, il Presidente Tsai Ing-wen vola a Los Angeles: aerei e navi militari cinesi davanti a Taipei

Tsai Ing-wen, fonte: Twitter @Radio1Rai

Nel giorno della seconda visita della settimana del Presidente taiwanese negli Stati Uniti, Pechino dà il via ad una missione di pattugliamento a sorpresa. Tre navi e venti aerei da guerra cinesi a pochi chilometri dalle coste dell’isola. Taipei schiera batterie lanciamissili sulle spiagge

L’incontro a Los Angeles e le proteste cinesi

Dopo diversi incontri diplomatici a New York, in Guatemala ed in Belize, oggi il Presidente taiwanese, Tsai Ing-Wen, è nuovamente atterrata negli Stati Uniti. Alle porte di Los Angeles, presso la Ronald Reagan Presidential Library, il Presidente ha incontrato lo speaker della camera americana, Kevin McCarthy. Un incontro, sottolinea Washington, bipartisan, utile a ricordare al di là del pacifico il sostegno statunitense per Taipei.
 

Non si è fatta attendere la risposta di Pechino, che non nasconde il disappunto per il secondo scalo americano della leader taiwanese. “Danneggerà ulteriormente le relazioni sino-americane” aveva ammonito un portavoce del consolato cinese di Los Angeles il giorno prima dell’incontro, sottolineando come l’evento "ferirà gravemente i sentimenti nazionali di 1,4 miliardi di persone”. Parole che non sono cadute nel vuoto, e a cui è seguita, a sorpresa, una missione di pattugliamento navale nello Stretto di Taiwan.

Prova di forza cinese con una missione di pattugliamento a sorpresa

Pechino mostra i muscoli con una missione che la testata di Shangai, Guancha, prevede durerà sette giorni. A dare notizia dell’iniziativa cinese è il Ministero della Difesa di Taiwan, che parla di una flotta di tre navi e almeno 20 jet nei pressi delle coste dell’isola. Oltre a questo, Taipei registra nelle ultime ore almeno nove intromissioni di caccia cinesi nel proprio spazio aereo.

Poche ore dopo la comunicazione del Ministero taiwanese, arriva la conferma di Pechino. È Mao Ning, portavoce del Ministero degli Esteri, a parlare a nome della Repubblica Popolare: “La Cina si oppone fermamente all'incontro e difenderà fermamente la sua sovranità nazionale e la sua integrità territoriale”. Parole che allontanano ulteriormente la possibilità di una soluzione diplomatica della questione taiwanese. Sempre Mao Ning aveva attaccato nei giorni scorsi il precedente incontro di Tsai Ing-Wen a New York, dichiarando come “nessuna forza può fermare la riunificazione”.

La risposta di Taipei

Taipei risponde alle provocazioni schierando, rivela una nota governativa, “aerei, navi e sistemi missilistici a terra per seguire l'evoluzione degli eventi e rispondere da vicino”. Una seconda nota, del Ministero degli Esteri taiwanesi, ha poi sottolineato il diritto del Paese di scegliere liberamente i propri partner strategici. “Taiwan, la Repubblica di Cina, non ha mai fatto parte della Repubblica popolare che non ha mai governato Taiwan. La Repubblica di Cina è un Paese sovrano e indipendente”, ha concluso il comunicato “e ha il diritto di scegliere autonomamente di comunicare e sviluppare relazioni con altri Paesi del mondo e non accetta interferenze o soppressioni”.

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