28 Marzo 2023
La ragione non è politica. Né sportiva. Per il parlamento ucraino c'è una ragione precisa che deve consigliare l'esclusione degli atleti russi e bielorussi dalle prossime Olimpiadi estive di Parigi 2024 e a quelle invernali di Milano-Cortina 2026: qualcuno sul campo di gara potrebbe essere ucciso. I parlamentari di Kiev ne sono così convinti da averlo scritto in un appello indirizzato al Comitato olimpico internazionale (Cio), ai comitati nazionali, alle federazioni sportive e anche ai parlamenti esteri. Due pagine in cui contestano l'opportunità di ammettere Russia e Bielorussia alle competizioni internazionali a guerra in corso. Il motivo è specificato in dieci righe a metà della lettera.
"La partecipazione contestuale di russi e bielorussi con gli atleti ucraini, molti dei quali hanno perso parenti e amici nella guerra, causerà molti conflitti sui campi di gara, che possono portare al ferimento e persino alla morte degli atleti stessi. In particolare il pericolo c'è nei duelli di scherma, nella lotta, nel tiro con l'arco e nel tiro con pistola e carabina”, si legge. “E scoppieranno tensioni, litigi e risse tra atleti e organizzatori nel villaggio olimpico". Lo sport concepito come un campo di battaglia al pari di Bakhmut, dunque. Dove non ci può essere un momento di pace tra belligeranti, neanche all'ombra dei cinque cerchi”.
Il timore dei parlamentari ucraini è che Russia e Bielorussia usino le Olimpiadi e le competizioni internazionali per creare una falsa narrazione e nascondere il loro reale obiettivo geopolitico, "usando gli atleti come un'arma ideologica per la loro vergognosa propaganda, rafforzando lo spirito dell'esercito e della popolazione resa zombie". Per questo ritengono "impossibile da immaginare" la scena di un atleta russo che sale sul podio accanto a un ucraino, e "inaccettabile" la possibilità che a valutare le prestazioni di un atleta ucraino sia un giudice della Federazione russa o della Bielorussia. "Fino alla fine della guerra, fino a quando il Cremlino non avrà ritirato le truppe dal nostro territorio e non avrà ripagato i danni causati, chiediamo il bando dei loro atleti dalle competizioni internazionali, Giochi compresi", concludono i rappresentanti della Verkhovna Rada. Il Cio si è pronunciato, per ora, sull'esclusione di Russia e Bielorussia dalle competizioni internazionali lasciando però la possibilità ai singoli di gareggiare con lo status di atleta neutrale.
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