18 Marzo 2023
Putin, fonte: imagoeconomica
La Corte penale internazionale dell'Aja ha emesso ieri un mandato di cattura internazionale per Vladimir Putin. Molti si stanno chiedendo in queste ore cosa significhi. Se per la Russia tale decisione è "carta igienica" come ha affermato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Dmitry Medvedev, ci sono altri 123 Paesi che, avendo aderito allo Statuto di Roma possono arrestare Putin e la sua commissaria per i diritti dei bambini Maria Alekseyevna Lvova-Belova. Quest'ultima è coinvolta dalla decisione della Corte, così come il capo del Cremlino. Tra questi Paesi spicca l'assenza di Usa e Cina.
I 123 Paesi nel quale Putin, in seguito al mandato di cattura internazionale emesso ieri, può essere arrestato se vi mette piede sono i seguenti:
Come si può notare, l'elenco è vastissimo ed oltre a comprendere le principali potenze europee come Italia, Francia, Germania e Spagna ha al suo interno Paesi di America, Africa, Asia e Oceania. Assente l'Ucraina, che ha firmato lo Statuto di Roma ma non lo ha ratificato. Come si può notare, ci sono altri assenti illustri, ovvero Usa e Cina.
Se Vladimir Putin mette piede in Cina e soprattutto negli Usa, in seguito al mandato di cattura, non può essere arrestato. Gli Stati Uniti a dire il vero lo firmarono gli ultimissimi giorni della presidenza Clinton, ma il presidente non lo fece ratificare dal Senato. Due anni più tardi quando subentrò Bush, la firma venne definitivamente ritirata. Ed il motivo, come spiegano alcuni analisti è ben chiaro.
Washington ha spesso avuto rapporti complicati la Corte penale Internazionale, migliorati con la presidenza Biden anche a causa della presenza della guerra, ma ancora lontani da poter presagire una firma imminente, considerando eventuali inchieste interne in merito alle guerre in Iraq e Afghanistan.
Lo Statuto di Roma tra l'altro, non è l'unico multilaterale al quale gli Stati Uniti non aderiscono. Stessa cosa ha fatto la Cina. Se Putin si trovasse a Pechino non potrebbe essere arrestato, così come in Iran e Arabia Saudita.
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