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Gas russo in Italia attraverso “l’amica” Africa: doppia beffa per Draghi e Meloni

Draghi e Meloni hanno salutato con entusiasmo gli accordi energetici raggiunti con l’Algeria, che come i Paesi nordafracani si rivolge alla Russia per gas e armi

28 Febbraio 2023

Gas russo in Italia attraverso “l’amica” Africa: doppia beffa per Draghi e Meloni

Doppia beffa energetica dell’Italia. Prima con Mario Draghi, poi con Giorgia Meloni, l’Italia ha stretto due importanti accordi con l’Algeria per acquistare il gas dal Paese africano in modo da sopperire allo stop delle forniture provenienti dalla Russia. Peccato che Algeri sia uno storico alleato militare di Mosca. Non solo: il Wall Street Journal ha rivelato che “mentre le esportazioni petrolchimiche dall’Africa hanno registrato un aumento significativo, le nazioni nordafricane hanno aumentato drasticamente le importazioni di diesel russo e altri prodotti petroliferi raffinati”. In pratica l’Italia acquista il metano dall’Africa che a sua volta fa il pieno in Russia. Se questa non è una beffa…

Dalla “svolta del gas algerino” di Draghi al nuovo accordo di Meloni

Era stata definita come “la svolta del gas algerino”. Draghi, dopo l’accordo da 4 miliardi di metri cubi di oro azzurro raggiunto lo scorso luglio col primo ministro algerino, Aymen Benabderrahmane, da Palazzo Chigi aveva usato toni trionfalistici: “L’Algeria è diventata il nostro primo fornitore di energia”. Il problema è che il Paese africano incassa i soldi dall’Italia per investirli nell’acquisto di armi dalla Russia. Non solo: l’Algeria è l’unico Paese africano a partecipare alle esercitazioni militari congiunte con Cina e India nel mare e sul territorio russo andate in scena lo scorso settembre con la missione russa Vostok 2022. Anche la recente visita di Meloni in Algeria, dove ha firmato lucrosi accordi energetici, è stata giustificata e pubblicizzata con la necessità di affrancarsi definitivamente dalla schiavitù dal gas e dal diesel russo di Vladimir Putin. Ma Meloni, dopo Draghi, ha rafforzato un’alleanza fossile con un Paese non solo notoriamente amico, ma anche alleato militare della Russia, spacciandola per un’alleanza per isolare Mosca.

L’analista Viktor Katona: “Alcuni dei prodotti russi raggiungeranno l’Europa dall’Africa"

Secondo il Wsj, poi, gli esperti del settore sono preoccupati perché il diesel e gli altri prodotti petrolchimici russi sanzionati in Occidente vengono importati a basso costo dai Paesi arabi nordafricani e poi, mescolati con altri prodotti, vengono rivenduti a prezzi più alti. “La procedura nasconde efficacemente l’origine ultima dei prodotti, minando gli sforzi degli  stati occidentali per estromettere i combustibili fossili russi dalle loro economie”, ha sottolineato con sarcasmo la televisione russa Rt. Viktor Katona, analista petrolifero senior di Kpler, ha fatto notare che “i volumi assorbiti dai Paesi nordafracani sono troppo perché li possano gestire loro. Alcuni dei prodotti russi raggiungeranno l’Europa. Fidatevi di me: non stiamo assistendo a un rinascimento nella raffinazione del Maghreb”. Insomma: la Russia sta utilizzando il ventre molle nordafricano per beffare governi come quello italiano. Che, da Draghi a Meloni, continua a ripetere di comprare gas, petrolio e derivati da Paesi che sono fedeli alleati dell’Italia, ma che al contrario fanno affari con la Russia.

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