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Russia, ex vicecapo della polizia Vladimir Makarov morto suicida in casa: fu licenziato a gennaio dal Cremlino

È morto l'ex numero due della polizia politica. Il suo corpo è stato trovato in casa dalla moglie Valentina. Per la polizia l'uomo, che soffriva di depressione si sarebbe suicidato un fucile in casa

14 Febbraio 2023

Russia, «suicida» l’ex vicecapo della polizia politica. Continua la serie di morti misteriose

Fonte Twitter: Igorsushko

È morto Vladimir Makarov, ex vicecapo della polizia politica della Russia fino a gennaio quando venne licenziato dal Cremlino. È morto suicida il maggiore generale, già funzionario del ministero dell'Interno. Era il numero due dell'"unità anti-estremismo" della polizia russa. Makarov, per la polizia si sarebbe suicidato in casa con un fucile mentre era in compagnia della moglie. Una morte che va ad aggiungersi ad altre sospette degli scorsi mesi.

Russia, ex vice capo della polizia Makarov morto suicida: fu licenziato dal Cremlino a gennaio

Vladimir Makarov fino a poche settimane fa faceva parte della polizia politica incaricata di contenere attivisti e giornalisti considerati violenti. Viveva a Golikovo nella periferia di Mosca ed il suo corpo è stato trovato lo scorso lunedì dalla polizia che ha archiviato il caso come "suicidio". I media lo descrivevano come "il principale organizzatore della caccia agli attivisti dell’opposizione e ai giornalisti scomodi".

Il ruolo del numero due era quello di contenere possibili rivolte contro la Federazione Russa. Era sposato con la moglie Valentina, che ha trovato il corpo, in casa assieme al figlio ma in un'altra stanza quando è successa la tragedia. Il canale Telegram Baza venuto a conoscenza di altri retroscena riporta che l'uomo sarebbe "caduto in depressione" negli ultimi mesi. Motivo principale che lo ha spinto a togliersi la vita. C'è chi collega questa morte ad altri decessi misteriosi avvenuti nell'ultimo periodo come quello del colonnello Vladimir Boiko, 44 anni, trovato morto lo scorso novembre a causa di molteplici ferite da arma da fuoco in quello che è stato descritto come un suicidio.

O come il deputato russo Pavel Antov, caduto dal terzo piano di un hotel in India. Quest'ultimo aveva criticato la decisione di Putin di condurre la guerra in Ucraina ma in seguito ritrattò dicendo che appoggiava la decisione perché favorevole al Presidente Putin considerato un "un patriota della nazione". 



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