07 Gennaio 2023
Giorgia Meloni e Joe Biden, fonte: Imagoeconomica
Jake Sullivan, consigliere USA per la sicurezza nazionale, ha telefonato Francesco Talò, consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, sollecitando l'invio di armi in Ucraina: "Mandate a Kiev lo scudo anti-missile".
La Casa Bianca fa sapere in una nota ufficiale che il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha telefonato a Francesco Talò, consigliere diplomatico di Giorgia Meloni. Talò, prima di essere consigliere, ha rappresentato l'Italia nella Nato a Bruxelles quindi conosce bene Sullivan.
Nella nota si legge: "I due funzionari hanno condannato l'aggressione in corso della Russia contro l'Ucraina, compresi i suoi attacchi contro le infrastrutture critiche dell'Ucraina. Hanno ribadito il loro impegno a fornire assistenza all'Ucraina, compreso il sostegno alla resilienza energetica dell'Ucraina e all'equipaggiamento militare necessario per difendere la sovranità e la democrazia dell'Ucraina".
Repubblica però fa sapere che Sullivan avrebbe spronato il governo Meloni a varare il sesto decreto di aiuti militari, cioè a inviare più armi per l'Ucraina. L'Italia aveva espresso informalmente la volontà di inviare nuove forniture per l'Ucraina, quindi il consigliere avrebbe telefonato per spingere per una concretizzazione. Il nuovo decreto era atteso per l'inizio dell'anno, ma ha bisogno ancora di preparativi.
Washington vuole che Roma invii forniture d'armi più complesse per l'Alleanza Atlantica. In particolare, sollecita per l'invio di una batteria Samp-T. Questo è un sistema missilistico terra-aria in grado di abbattere aerei, droni e missili cruise, quindi potenzialmente in grado di proteggere la città di Kiev. Fa uso del missile Aster 30, ognuno dei quali costa 1,1 milione di euro. È poco efficace invece contro i missili balistici.
L'Italia possiede 5 batterie operative e una in addestramento, su cui l'Esercito lavora da mesi a un aggiornamento che la renda utilizzabile anche contro i missili balistici. Il governo Draghi voleva consegnare la batteria d'addestramento affidando ai francesi la fornitura di lanciatori e scorte missilistiche.
Meloni è pressata anche dall'imminente vertice Nato che si terrà il 20 gennaio a Ramstein, in Germania. Qui saranno coordinati gli sforzi bellici degli Alleati. Germania, Francia e Stati Uniti hanno già annunciato l'invio congiunto di mezzi corazzati, mentre l'Italia non ha ancora varato il sesto decreto.
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