04 Gennaio 2023
fonte: Twitter @Samira_Ghaderi
Taraneh Alidoosti, la celebre attrice iraniana nota in tutto il mondo, era stata arrestata il 17 dicembre scorso nella sua abitazione a Teheran, dopo una perquisizione effettuata dalle forze dell'ordine. E' stata rilasciata su cauzione dopo 19 giorni di carcere, grazie al pagamento di una somma pari a 225mila euro.
Arriva oggi l'annuncio dall'emittente Iran International. Alidoosti, che ha lasciato il famigerato carcere di Evin a Teheran, era stata arrestata per aver preso parte alle proteste antigovernative. Per la sua liberazione si erano mobilitati in molti, compreso il Festival di Cannes.
La liberazione sarebbe avvenuta oggi e la cauzione pagata è di 10miliardi di rial, pari a circa 225mila euro. Un mese fa si era detta disposta a pagare "qualsiasi prezzo" pur di rimanere in Iran a sostenere le manifestazioni in corso da 3 mesi, che chiedono la fine della Repubblica islamica.
Della classe del 1984, originaria della capitale, Alidoosti ha lavorato con alcuni dei maggiori registi iraniani: nel 2016, è stata co-protagonista del film premio Oscar 'Il cliente' di Asghar Farhadi, che l'ha diretta in altri film drammatici. Recita, nel 2008, in Shirin di Abbas Kiarostami e quest'anno nella pellicola 'I fratelli di Leiyla', diretta da Saeed Roustaee e presentata al Festival di Cannes. Tra il 2015 e il 2016 è stata tra i protagonisti di una fortunata serie Tv in Iran, 'Shahrzad'.
Il 9 novembre, una sua foto senza hijab e il cartello con lo slogan delle proteste "Donna, vita, libertà" aveva fatto il giro del mondo e raccolto quasi 1,7 milioni di like. Pochi giorni prima, il 5 novembre, Alidoosti aveva pubblicato un post di consapevole sfida al regime: "Rimango e non ho intenzione di andarmene come si vocifera in giro", ha scritto, "non ho passaporto o residenza in nessun altro Paese se non l'Iran". "Resterò, smetterò di lavorare. Sarò al fianco delle famiglie dei prigionieri e delle persone uccise ed esigerò il rispetto dei loro diritti. Combatterò per la mia casa. Pagherò qualsiasi prezzo per difendere i miei diritti e, soprattutto, credo in ciò che stiamo costruendo insieme oggi".
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