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Russia, Putin "pene più severe per chi diserta". Ong 'Guide to the Free World': "70mila in fuga". Peskov: "Errore di comunicazione"

Vladimir Putin ha scelto di inasprire le pene per i disertori: secondo la Ong "Guide to the Free World" ci sarebbero migliaia di civili in fuga dal Paese. Il portavoce del presidente russo Peskov chiarisce: "Reazione isterica per carenza di informazioni"

24 Settembre 2022

Russia, Putin "pene più severe per chi si arrende o diserta": 70 mila in fuga? Dubbi sui dati forniti dalla Ong Guide to the Free World

Putin

Deve aver fatto male Vladimir Putin l'arretramento delle truppe per 6000 km nel Donbass che ha causato la perdita più grande dall'inizio della guerra per la Federazione Russa. La Ong "Guide to the Free World" parla di 70 mila fuggitivi, ma ci sono dubbi sui dati forniti: la Bbc scrive che qualcuno ha cercato di attraversare la frontiera georgiana in bicicletta. Mentre un canale Telegram posta le immagini di un giovane in monopattino che tenta di saltare la fila. Ma nessuno che dia dati di un vero e proprio esodo così come paventato dalla Ong. Tuttavia Dmitry Peskov portavoce del Cremlino ha ammesso che " è avvenuta una reazione isterica" e per la prima volta "si registra un brusco cambiamento nelle altre grandi città russe dopo l'annuncio della mobilitazione generale". La Guardia di frontiera finlandese ha reso noto che quasi 6.000 russi sono arrivati nel paese giovedì, rispetto ai 5.000 di mercoledì, ma che sono reticenti ad ospitarli per evitare il pericolo del "cavallo di Troia".

Putin: pene severe per i disertori, ma fuggono 70 mila giovani

Da quel momento in poi la reazione dello zar si è fatta molto più feroce: il discorso di Vladimir Putin sulla chiamata alle armi ha causato una vera e propria fuga di massa. Secondo gli attivisti delle ONG "Guide to the Free World", sarebbero in migliaia a premere lungo i confini ma, la Finlandia, già fatto sapere che non ce la farà ad aprire le porte ai cittadini in fuga e non offre dati significativi sui "fuggiaschi". Alla Finlandia non interessa nemmeno contarli in quanto è verosimile che possa verificarsi "il pericolo cavallo di Troia".

Quasi tutte le associazioni attive nell'ambito dei diritti umani consigliano ai cittadini russi di non fuggire dal paese, in quanto Vladimir Putin inasprito le pene per coloro che cercano di disertare. Ma quanti sono davvero i fuggitivi? E' qui che s'innesta la narrativa divergente dei vari tabloid: per la Bbc ci sarebbe "qualcuno in bicicletta che tenta di attraversare la frontiera georgiana.

Nelle prime 24 ore dal discorso di Vladimir Putin erano scappati in undicimila (i dati sarebbero stati offerti dal sito di acquisto on line dei biglietti russo Aviasales) e si erano esauriti voli verso Dubai ed altri Emirati Arabi che non chiedono il visto. Non si tratta solo di paesi che non chiedono il visto, ma anche di paesi che non aderiscono allo scambio d'informazioni: le mete predilette sarebbero, secondo il sito Abu Dhabi, Doha e Dubai.

Potrebbero essere chiamati alle armi tutti coloro che hanno prestato la leva obbligatoria. Ma non si sa chi siano i 300.000 prescelti da Vladimir Putin e dal Cremlino, in queste ore tuttavia è stata hackerata una lista di nomi e non si sa se sia quella corretta.

Intanto il macellaio di Mariupol è stato chiamato in sostituzione del generale rimosso dall'esercito russo attivo sul fronte nel Donbass

Russia: Georgia e Finlandia non accoglieranno più russi

Secondo però le ultime stime a tre giorni dal discorso del presidente della federazione russa, avrebbero tentato di lasciare il paese circa 70.000 persone di cui la maggioranza giovani.

Sussiste anche il pericolo di una guerra civile, visto che le proteste nelle città continuano e la polizia si sta recando lungo i confini del paese per coloro che hanno deciso di lasciare la Russia attraversando a piedi le zone di confine. Attualmente la Georgia ha fatto sapere di non poter accogliere più fuggitivi dalla Russia. L'Unione Europea che fino ad oggi ha negato l'ingresso ai russi, si interroga se è il caso di accoglierli evitando loro la chiamata alle armi.

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