19 Maggio 2022
fonte: Facebook Iryna Vereshchuk
Volodymyr Zelensky sostituito da Iryna Vereshchuk: spunta il retroscena choc sul presidente di Kiev e sulla vicepremier ucraina, due persone dal carattere e dalla carriera completamente opposti. Da una parte lui, ex attore oggi alla guida di un Paese in guerra (tra non poche critiche e polemiche), dall'altra lei, 42enne dall'alta formazione militare ed ufficiale dell'esercito. La Vereshchuk sembra aver già preso il posto di Zelensky da qualche giorno. Il motivo? É stata proprio lei a decidere, e quindi a firmare, la resa dei soldati ucraini presenti nell'acciaieria Azovstal.
A gestire le trattative tra Kiev e Mosca sull'evacuazione - o meglio, sulla resa - delle truppe ucraine ancora presenti, dopo settimane di assedio, nell'ormai nota acciaieria di Mariupol è stata Iryna Vereshchuk, vicepremier dell'Ucraina. E non quindi, come la maggior parte delle persone si aspettava, il presidente Volodymyr Zelensky. La donna, che, allo scoppio della guerra con il Cremlino, lavorava a pieno regime nella Commissione difesa e intelligence della Capitale, ha guidato insieme ai suoi "fedelissimi", le più recenti mosse ucraine su Azovstal.
Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo, ha intanto fatto sapere che ormai un gran numero di combattenti ucraini - 959 per la precisione -, che prima erano asserragliati dalle truppe di Mosca, si sono arresi questa settimana. Di questi, 649 nelle ultime 24 ore. Ma nel frattempo il presidente di Kiev ed ex attore comico Volodymyr Zelensky parla ancora di "evacuazione" e non di "resa".
Quale sarà il destino di questi combattenti ucraini? Il deputato ultraconservatore della Duma Leonid Slutski non ha dubbi: o il Cremlino scambia "un numero sufficientemente ampio dei nostri prigionieri di guerra con questi ucraini non umani, o mostriamo al mondo intero che meritano solo la pena di morte". "Quindi - precisa - dobbiamo valutare attentamente se accettare questa proposta, dal momento, lo ripeto, che l'unica definizione di cui (i prigionieri) sono degni è quella di 'animali sotto forma umana', e che dovrebbero ottenere ciò che meritano".
Infine Slutski non manca di incolpare gli stessi ucraini di crimini contro l'umanità: "I prigionieri di guerra ucraini non meritano di vivere dopo i mostruosi crimini contro l'umanità che hanno commesso e perpetrato costantemente contro i nostri prigionieri di guerra. Abbiamo ricevuto dita mozzate e altre cose del genere".
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