25 Marzo 2022
Il rischio di un colpo di Stato in Russia oggi è più concreto che mai: secondo diverse fonti numerosi ex membri del KGB sarebbero pronto a ribellarsi contro il presidente russo Vladimir Putin. Il motivo? Il malcontento non è mai stato così diffuso e gli oligarchi di Mosca sarebbero stanchi di essere continuamente colpiti dalle sanzioni europee e americane. A diffondere la paura di un possibile colpo di Stato è, primo tra tutti, un agente dell'intelligence russa che scrive a Vladimir Osechkin, attivista, fondatore e primo sostenitore del gruppo di difesa dei diritti umani Gulag.ru.
L'agente - che, per questioni di sicurezza personale, preferisce non rivelare la propria identità, ma rimanere anonimo - scrive in una lettera ripresa dal Times che tra i ricchissimi uomini russi "il malcontento continua ad aumentare perchè loro non potranno, tra le tante cose, ad esempio, più andare in vacanza nelle ville in Italia o portare i figli piccoli a Disneyland Paris". "Ad oggi non c'è più - prosegue l'esperto - quel senso di stabilità e di sicurezza che c'era prima in Russia". Nessuno inoltre "vuole tornare indietro all’Unione Sovietica". Tuttavia, ogni giorno di guerra in più tra Russia e Ucraina, secondo gli 007 di Mosca "aumenta la probabilità di una ribellione" nei confronti di Vladimir Putin.
Insomma, secondo le indiscrezioni, il rischio di un colpo di Stato in Russia, si fa sempre più alto. La ribellione potrebbe partire dagli ex membri del Komitet Gosudarstvennoj Bezopasnosti, noto a tutti come KGB, cioè la vecchia agenzia di sicurezza e servizi segreti dell'Unione Sovietica (attiva dal 13 marzo 1954 fino al 3 dicembre 1991). Ma se da una parte l'intelligence russa lancia l'allarme, dall'altra lo stesso Vladimir Putin non sembra mostrare particolari preoccupazioni in pubblico. La notizia di una presunta ribellione fa il giro del web ma il Cremlino non risponde. Si tratta di una strategia per non mostrare debolezza o è lo stesso Putin a non credere davvero alle voci?
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