19 Marzo 2022
Fonte: lapresse.it
Che le sanzioni alla Russia, ideate come "punizione" per la guerra in Ucraina, siano state un'arma a doppio taglio lo sapevamo già. Ora arriva la conferma da parte dello stesso ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, il quale ha confermato le intenzioni del suo Paese di legarsi a doppio filo con la Cina. "Alla luce dell'attuale situazione, la cooperazione bilaterale fra la Russia e la Cina si rafforzerà", ha fatto sapere. "Certo, credo che l'interazione si rafforzerà, considerato che l'Occidente sta calpestando ogni pilastro del sistemo internazionale e noi, le due grandi potenze, dobbiamo ovviamente pensare a come proseguire", ha spiegato Lavrov citato da Interfax. Le parole del ministro degli Esteri russo arrivano a pochi minuti di distanza dalla minaccia di Putin, il quale ha affermato che se l'Ue continuerà con le sanzioni "ci saranno conseguenze irreversibili".
"La condotta occidentale conferma che questi paesi non sono affidabili come partner economici", ha continuato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Tuttavia, il ministro apre a uno spiraglio di trattativa con Ue e Stati Uniti d'America. La Russia, afferma infatti, rimane aperta alla cooperazione con l'Occidente. Eppure "ma non intende intraprendere tali iniziative da sola".
"Abbiamo annunciato gli obiettivi che stiamo perseguendo al momento", ha detto continuato Lavrov, "per quanto riguarda il dialogo interno all'Ucraina, dopo tutto, saranno affari degli ucraini quando l'operazione sarà finita. Spero che terminerà con la firma di un documento complessivo sulle questioni che ho menzionato, come la sicurezza, lo status neutrale dell'Ucraina con garanzie per la sua sicurezza". Inoltre, il ministro degli Esteri ha chiesto che l'Ucraina approvi una legge che possa servire a tutelare il linguaggio russo. Tra l'altro, ricorda Lavrov, "leggi simili esistono in vari Paesi europei, compresa la Germania". Per il ministro degli Esteri russo, la questione "è tutta qua".
Se non è stata ancora firmata una pace, dice Lavrov, la colpa è degli Usa che vietano a Kiev di accettare le richieste minime Mosca. Gli Stati Uniti, dice il Ministro, "tengono per mano" la delegazione ucraina nei negoziati di pace con la Russia. "Un dialogo è stato stabilito nel tempo", continua, "anche se noi abbiamo costantemente l'impressione che la delegazione ucraina venga tenuta per mano da qualcuno, probabilmente dagli americani, e le venga impedito di essere d'accordo con le (nostre) richieste, che giudico assolutamente minime".
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