21 Ottobre 2021
Fonte: lapresse.it
"Questo confine torna a essere un momento di scelta e di unione, un confine che si trasforma in elemento di raccordo e collaborazione, capace di far crescere insieme. Gorizia e Nova-Gorica saranno la vetrina dell'autentico spirito europeo". Così parla a Gorizia giovedì 21 ottobre 2021 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Non coglieremmo però - precisa - tutte le opportunità se limitassimo lo sguardo ai nostri Paese e a quelli che hanno già raggiunto l'Unione" . Insieme a lui c'è il presidente sloveno Borut Pahor. Oggi si celebra la nomina a Capitale europea della cultura 2025 delle due città.
Secondo Mattarella "il processo d'integrazione non sarà infatti completo fino a quando i Paesi del Balcani occidentali non potranno condividere un destino comune. Slovenia e Italia sostengono le aspirazioni dei nostri vicini sostenendo i processi di riforma. Non ci nascondiamo quanto impegnative siano le difficoltà ma non giustificano incertezze o cambi di rotta da parte dei 27", evidenzia il Presidente della Repubblica.
Questa, continua il Capo dello Stato a Gorizia, "è la storia delle aree di confine a parlarci di drammi e sofferenze indicibili". Oggi però vige "un nuovo spirito europeo. Bisogna guardare insieme a un orizzonte condiviso nella comune famiglia europea, superare le tragedie del passato nel segno del rispetto". E ancora: "Costruire una memoria condivisa vuol dire accettare le responsabilità, ripercorrere la storia affrontando con rispetto, approccio rigoroso e scientifico le vicende dolorose patite dalle popolazioni di queste terre".
"Questa onorificenza parla di un cammino: quello che anche il Presidente Pahor e io abbiamo percorso in questi anni, senza esitazioni, per giungere a un definitivo superamento delle incomprensioni del passato e costruire insieme un futuro di ancor più intensa collaborazione", prosegue Mattarella. "Nel corso di questi anni - aggiunge poi rivolgendosi a Pahor - abbiamo avuto molte volte occasione di ritrovarci insieme per scambiare idee, approfondire i temi di reciproco interesse, consolidare i rapporti bilaterali nel contesto delle comuni istituzioni europee". Infine, il Presidente della Repubblica conclude dicendo che non bisogna "costringere il dibattito entro lo spazio sottile di letture di parte, sfuggendo, contemporaneamente, alla tentazione di accantonarne le pagine più aspre e scomode".
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