01 Ottobre 2025
Ursula von der Leyen e Mette Frederiksen, fonte: imagoeconomica
Appello di 28 big dell’industria europea, che a margine vertice europeo informale di Copenaghen hanno chiesto all’UE una netta riduzione del peso della burocrazia. In cambio, aziende come Airbus, Maersk, ASML, Siemens e Thyssenkrupp hanno promesso un aumento degli investimenti del 50%.
Un totale di 28 aziende europee, che rappresentano circa 700 miliardi di euro di fatturato, hanno presentato alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen una proposta, chiamata Copenhagen Pledge.
I colossi hanno promesso di aumentare del 50% gli investimenti nel continente entro i prossimi 5 anni. In cambio però, entro il 2030, la Commissione dovrà aver portato a termine importanti tagli alla burocrazia. Tra le aziende coinvolte ci sono la danese Novo Nordisk, colosso farmaceutico che recentemente ha registrato un successo enorme tramite la commercializzazione dell’Ozempic, Airbus, tra i più grandi costruttori di aerei al mondo, e Maersk, una delle più importanti società di trasporto merci a livello globale.
La mancanza di grandi investimenti è uno dei problemi principali dell’Europa secondo il cosiddetto rapporto Draghi. Recentemente, l'ex presidente del Consiglio ne ha approfittato per attaccare l'Ue in diverse occasioni, diventato ormai un suo chiodo fisso.
Buona parte del divario di produttività tra UE e USA è dovuto proprio alla difficoltà di investire denaro nelle società europee. Una differenza che parte dalle startup. Nel 2023 le aziende di questo tipo hanno raccolto 52 miliardi di dollari in Europa e 138 negli USA. Questo comporta che l’UE abbia molti meno unicorni (startup che valgono più di un miliardo di dollari) rispetto agli USA.
La mancanza di investimenti perdura però anche nelle grandi aziende. Mancano programmi di ricerca e sviluppo, soprattutto per le tecnologie emergenti. Non a caso le aziende europee hanno promesso di concentrare i loro investimenti proprio sulla connettività mobile a banda larga e sull’intelligenza artificiale, anche se su quest'ultimo punto sono diverse le divergenze in Ue. Per colmare il gap, servirebbero tra i 750 e gli 800 miliardi all’anno in più di investimenti, tra pubblico e privato.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia