02 Ottobre 2025
Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, in occasione dell'Italian Energy Summit 2025, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Quali sono gli scenari della condizione energetica attuale?
"Gli scenari sono molti, non c'è una singola lettura ma una somma di azioni che hanno come obiettivo la decarbonizzazione; una traguardo che l'Italia si impegna a raggiungere entro il 2050. Creare nuove fonti di energia, utilizzarne di nuove, aumentare la capacità di produzione, avere una migliore distribuzione e una maggiore sicurezza come Paese: questi sono i target prefissati".
Lei ha parlato della possibilità concreta che i giacimenti di petrolio e gas non riusciranno a coprire la domanda futura. La rottura dei rapporti con la Russia dovrebbe essere motivo di preoccupazione?
"I quantitativi di petrolio e gas presenti nel mondo non vanno messi in correlazione diretta. Il petrolio ha richiesto quattro milioni di anni per formarsi, non è una risorsa infinita e dovrebbe essere preservato per usi come la produzione di materiali plastici nei secoli a venire. Il gas non è legato alla scelta dell’Unione Europea – condivisa anche dall’Italia – di interrompere le importazioni dalla Russia, una misura adottata come risposta all’invasione dell’Ucraina.
La valutazione sugli stoccaggi nazionale è positiva (siamo oltre il 90%), ma la lettura corretta di stoccaggio è a livello europeo: è qui che il prezzo ne risente, dalla loro somma. La nostra valutazione dello stoccaggio italiano ha un'importanza relativa, forse sulla quantità. La salita del prezzo, a mio parere, non è più legata agli stoccaggi ma allo scenario internazionale.
Sul gas russo l'Unione europea ha preso una posizione, non c'è ancora l'accordo finale, ma la famosa data del 2028. Anche sulle forniture via pipeline non è stata presa una scelta, ci sono Paesi in Europa che non hanno soluzioni alternative, a esempio l'Ungheria.
Riguardo allo spread, il prezzo di trasporto, caricato su 6 miliardi di metri cubi per un'entrata da passo del Gries, determina un aggravio su quasi tutti i 60 miliardi di metri cubi. Il suo annullamento può essere gestito in diversi modi: tramite un rimborso diretto a chi lo ha pagato oppure attraverso l’assunzione del costo da parte di un soggetto unico, che anticiperebbe l’importo per tutti e successivamente verrebbe rimborsato dallo Stato. A definirlo sarà Arera a doverlo definire. Tutto ciò può avere un effetto rilevantissimo di molte centinaia di milioni sulla bolletta pagata dai cittadini.
Il rimborso sarebbe un'operazione legata anche agli oneri di sistema, con un rapporto che potrebbe essere 1 a 10 (1 aggiunto e 10 tolti dalla bolletta). È difficile da calcolare, la mia intenzione è di inerirlo nel decreto: al momento sto aggiungendo dei vagoni, uno dei quali è l'intervento sulle aree idonee con una norma primaria. Difendo i cittadini italiani e sono pronto a tutelarli di fronte all'Unione europea".
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