05 Giugno 2025
Christine Lagarde, fonte: imagoeconomica
La Bce taglia i tassi dello 0,25%, portandoli al 2%. Questa la decisione che è stata presa durante la riunione del Consiglio direttivo di Francoforte. Si tratta dell'ottavo taglio da parte della Banca centrale europea. A maggio, l'inflazione nell'Eurozona è scesa all'1,9%, rispetto al 2,2 di aprile. Un calo importante, che ha portato la Bce ad adottare una nuova sforbiciata. Tuttavia, questo taglio potrebbe essere l'ultimo per un po' di mesi, secondo alcuni analisti.
La Bce ha varato per un nuovo taglio dei tassi, l'ottavo da giugno 2024. Intanto, buone notizie arrivano sul fronte dell'inflazione. A maggio è scesa all’1,9%, il minimo da giugno 2021, mentre l’inflazione core è calata al 2,4% come a gennaio del 2022.
Il tasso sui depositi scende al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,15%, quello sui prestiti marginali al 2,40%. Nel documento finale del Consiglio si segnala come "la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria".
Le nuove proiezioni macroeconomiche segnalano come la fase di alta inflazione potrebbe essere giunta alla fine. "La maggior parte delle misure dell’inflazione di fondo indica che l’inflazione si assesterà, in modo duraturo, intorno all’obiettivo del 2% a medio termine", spiega il comunicato della Banca centrale europea pubblicato subito dopo la decisione.
Le stime sull’inflazione sono state riviste al ribasso. Rimaste invariate quella sulla crescita. Per gli esperti di Francoforte, l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2% nel 2025, all’1,6% nel 2026 e al 2% nel 2027. Le revisioni al ribasso rispetto alle proiezioni di marzo (di 0,3 punti percentuali per il 2025 e il 2026) "riflettono principalmente le ipotesi di prezzi dell’energia inferiori e di un rafforzamento dell’euro", sostengono dalla Bce.
Secondo Sylvain Broyer, chief economist Emea di S&P Global Ratings, "ci sono validi motivi per ritenere che l’attuale ciclo dei tassi della Bce abbia probabilmente raggiunto il punto più basso, intorno al 2%, a condizione che l’economia europea riesca ad assorbire lo shock derivante dai dazi statunitensi senza subire gravi perturbazioni".
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