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Unicredit, via libera dell’Antitrust tedesco per salire al 29,99% di Commerzbank; impatto su PMI e commercio estero

Dopo i via libera della BCE e dell’Antitrust tedesco, Unicredit è tecnicamente pronta a salire in Commerzbank, ma adotta un approccio prudente: l’operazione si concretizzerà solo se in linea con i parametri finanziari e gli obiettivi strategici del piano Unlocked

14 Aprile 2025

Unicredit, via libera dell’Antitrust tedesco per salire al 29,99% di Commerzbank; impatto su PMI e commercio estero

Dopo il parere favorevole ricevuto dalla Banca Centrale Europea, arriva ora anche l’approvazione dell’Antitrust tedesco (Bundeskartellamt) per l’operazione che vede Unicredit intenzionata ad aumentare la propria partecipazione diretta in Commerzbank fino al 29,99% del capitale e dei diritti di voto. Attualmente, la banca italiana è già presente in Germania attraverso il controllo di HypoVereinsbank (Hvb).

Le valutazioni dell’autorità tedesca sulla concorrenza

Secondo quanto specificato dal Bundeskartellamt, l’operazione ha un impatto su mercati considerati di portata sovraregionale, soprattutto per quanto riguarda servizi alle PMI di fascia alta e operazioni legate al commercio estero. L’authority ha chiarito che: "La fusione interessa mercati o segmenti che possono essere definiti su base sovraregionale. Ciò vale in particolare per i prestiti destinati al cosiddetto mercato medio superiore, ossia alle pmi con un fatturato relativamente elevato, e per le attività di commercio estero sostenute dalle banche, nella misura in cui le imprese interessate sono attive nell'importazione e/o nell’esportazione".

Prosegue inoltre spiegando: "Questi servizi sono richiesti prevalentemente alle banche nazionali. L'authority ha condotto indagini approfondite sui principali concorrenti, come Deutsche Bank, DZ Bank, Helaba, Lbbw e BayernLB, al fine di esaminare le strutture dei fornitori e i processi concorrenziali. Sono stati inoltre condotti colloqui con la banca di sviluppo (Kreditanstalt für Wiederaufbau - KfW) e con le associazioni di Pmi che rappresentano gli interessi delle società interessate".

Concorrenza e alternative nel segmento dei prestiti sindacati

L’analisi dell’Antitrust ha riguardato in particolare anche l’ambito dei prestiti sindacati destinati alle PMI. Sebbene Unicredit e Commerzbank abbiano un peso rilevante in questo ambito, l’authority ha evidenziato che il mercato è aperto a una pluralità di attori: "Il segmento dei prestiti sindacati alle pmi – sebbene le parti coinvolte abbiano una posizione di mercato significativa in questo settore, esistono alternative nazionali sotto forma dei già citati istituti attivi a livello nazionale. Inoltre, anche le banche estere stanno entrando in questo segmento con l'aumento dei volumi di prestito. Per alcuni mutuatari della fascia media superiore del mercato, esistono anche opzioni di finanziamento alternative, come i prestiti cambializzati o le obbligazioni, a seconda delle specifiche esigenze di finanziamento".

Quali scenari futuri per Unicredit

Dopo il via libera della BCE e dell’Antitrust tedesco, Unicredit è ora tecnicamente in grado di completare l’operazione. Tuttavia, il gruppo italiano ha fatto sapere di mantenere una posizione prudente, coerente con il proprio piano industriale. In una nota, la banca ha sottolineato: "Unicredit rimane concentrata sull’esecuzione della seconda fase del proprio piano strategico Unicredit Unlocked. Commerzbank rimane un investimento, con
protezione da eventuali ribassi. Unicredit si è assicurata l'opzionalità di poter eseguire l'operazione solo se rispetterà i suoi rigorosi parametri finanziari e se migliorerà il suo stimolante piano di base".

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