04 Aprile 2025
La crescente pressione fiscale e le politiche governative sempre più rigide stanno spingendo alcuni dei miliardari più influenti a cercare nuove destinazioni per vantaggi fiscali e immobili di lusso. Tra questi, spiccano Lakshmi Mittal, magnate indiano dell'acciaio, che sta valutando di trasferirsi da Londra a giurisdizioni con un regime fiscale più favorevole, come gli Emirati Arabi Uniti, la Svizzera o l’Italia, e Bernard Arnault, fondatore e CEO di LVMH, con un patrimonio stimato di 176,7 miliardi di dollari, che ha acquistato nel dicembre 2022 la storica Casa degli Atellani.
Mittal, uno degli uomini più ricchi del mondo con un patrimonio di 14,9 miliardi di sterline, ha vissuto nel Regno Unito per oltre trent'anni. Tuttavia, la recente abolizione del regime fiscale dei "non-domiciliati", che consentiva ai residenti facoltosi di evitare le tasse sui redditi esteri, sta spingendo l’imprenditore a cercare una nuova casa fiscale.
Mittal possiede diverse proprietà in Europa, tra cui uno chalet a St Moritz, una residenza a Kensington Palace Gardens, una delle più costose del Regno Unito, che acquistò nel 2004 per 67 milioni di sterline, cifra che oggi, tenendo conto dell’inflazione, raggiungerebbe i 121,5 milioni di euro.
Oltre a Mittal, anche il magnate del lusso Bernard Arnault ha messo gli occhi sull'Italia, e in particolare su Milano. Il fondatore e CEO di LVMH, con un patrimonio stimato di 176,7 miliardi di dollari, ha acquistato nel dicembre 2022 la storica Casa degli Atellani. Situata in Corso Magenta 65, questa residenza rinascimentale è famosa per ospitare la Vigna di Leonardo, un vigneto donato a Leonardo da Vinci nel 1498 da Ludovico il Moro.
Arnault, che inizialmente aveva considerato l’idea di trasformare Casa degli Atellani in una struttura ricettiva, ora sembra intenzionato a farne la sua residenza principale. Questa scelta potrebbe essere influenzata dai vantaggi fiscali offerti dall’Italia ai nuovi residenti, che rendono la città un luogo ancora più attraente per l’élite globale.
Nonostante alcune speculazioni sulla possibilità che il gruppo LVMH possa trasferire la sua sede, Arnault ha smentito tali voci a gennaio 2025. Tuttavia, la decisione di trasferire la sua residenza personale e il domicilio fiscale in Italia rimane un tema caldo, alimentato dalle politiche fiscali più favorevoli rispetto ad altri Paesi, come la Francia, dove le normative fiscali potrebbero incentivare ulteriori delocalizzazioni.
L’abolizione del regime "non-dom" è stata uno degli obiettivi principali del governo laburista, un provvedimento che sta avendo ripercussioni significative sulla comunità di miliardari del Regno Unito. Oltre alla fine di questo sistema fiscale favorevole, l’esecutivo ha deciso di eliminare l’uso di trust offshore, che consentivano di evitare la tassa sulle successioni. Questi cambiamenti spingono molti dei ricchi residenti nel Regno Unito a cercare alternative fiscali in Paesi con regimi più favorevoli.
L’Italia sta diventando una delle destinazioni preferite da chi lascia il Regno Unito. La riforma fiscale introdotta nel 2017 ha reso Milano particolarmente attraente per i "migranti di lusso", grazie alla flat tax sui redditi esteri. Questa imposta forfettaria è stata inizialmente fissata a 100.000 euro e nel 2024 è stata aumentata a 200.000 euro. Nonostante l’aumento, l’Italia continua ad attrarre numerosi individui ad alto patrimonio netto, creando una crescente domanda nel mercato immobiliare di lusso.
Tuttavia, l’afflusso di ricchi residenti sta avendo un impatto sul mercato delle proprietà, con un aumento dei prezzi anche nel segmento non di lusso. Questo fenomeno ha suscitato non poche critiche da parte della popolazione locale.
La tendenza dei miliardari a lasciare Londra e trasferirsi in Paesi con regimi fiscali più favorevoli sta segnando una nuova era nelle migrazioni fiscali. Con l’Italia che emerge come una destinazione privilegiata grazie alla flat tax, e Milano come epicentro di questo fenomeno, il mercato immobiliare e l’economia locale potrebbero essere destinati a subire un cambiamento radicale. Tuttavia, la crescente presenza di ultra-ricchi solleva anche interrogativi sulle ripercussioni sociali e politiche, con il rischio di alimentare il divario tra le classi più abbienti e la popolazione locale.
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