02 Aprile 2025
Giuseppe Lasco
Giuseppe Lasco, Direttore Generale di Poste Italiane, è stato intervistato da Il Giornale d’Italia.
Il Direttore parla dell’operazione TIM, delle sinergie strategiche tra le due realtà e delle prospettive di mercato. Un'operazione condotta con rapidità e decisione, senza intermediari, per riportare sotto controllo nazionale un asset fondamentale. Nell’intervista, Lasco spiega le opportunità che questa acquisizione apre per il sistema Paese e il ruolo chiave di Poste nel rilancio di TIM.
Ci parla della vostra operazione con TIM e delle possibili sinergie?
“L'operazione che abbiamo intrapreso con TIM è, prima di tutto, un'operazione industriale. Le sinergie esistono e sono davvero promettenti, ma al momento siamo ancora nella fase di studio e analisi. Se non avessimo visto opportunità di sinergia, non avremmo portato avanti questo progetto.
A livello simbolico e istituzionale, è un segnale importante, soprattutto considerando che abbiamo riportato sotto controllo nazionale un asset così cruciale come TIM. Dal punto di vista industriale, abbiamo grandi aspettative. L’obiettivo è il riassetto sistemico del mercato della telefonia e siamo ottimisti sulle prospettive future”.
In quali ambiti vedete principalmente queste sinergie?
“Le principali sinergie riguardano il settore consumer, ma anche tutta una serie di servizi connessi. In sostanza, stiamo puntando a ottimizzare i punti vendita, come gli uffici postali e i negozi Tim, e a sviluppare strategie di cross-selling tra i vari servizi offerti. Questo tipo di approccio integrato permetterà di migliorare l’efficienza complessiva”.
Riguardo alla rete, siete pronti per il passaggio da Vodafone a TIM per PosteMobile. Come si inserisce questa scelta nel quadro delle sinergie?
“Questa è una delle prime sinergie che abbiamo già concretizzato. È importante sottolineare che, in Italia, solo noi e TIM, insieme, siamo i principali utilizzatori di cloud, il che rappresenta un elemento di grande valore. La collaborazione in questo settore sarà strategica per ottimizzare le operazioni e migliorare i servizi offerti”.
Chi farà parte del CdA di questa nuova realtà?
“Al momento siamo ancora nella fase di studio e non è stata presa alcuna decisione definitiva riguardo alla composizione del CdA”.
L'opzione di coinvolgere anche Iliad è sul tavolo?
“Non ne abbiamo ancora parlato ma siamo aperti a ragionare con loro. Il nostro obiettivo principale ora è rilanciare TIM e far ripartire il suo motore. Se, per raggiungere questo scopo, fosse necessario integrare altre risorse, lo valuteremo”
Quindi l'operazione potrebbe estendersi anche ad altri soggetti in futuro?
“Sì, nel senso che abbiamo scelto di intraprendere questa operazione da soli, senza compagni di viaggio, ma siamo aperti a esplorare sinergie di mercato. Il nostro obiettivo è far ripartire TIM, quindi siamo disposti a esaminare altre opportunità che possano contribuire a questo processo”.
Come giudica l’operazione fatta?
“Abbiamo agito con grande rapidità e decisione, insieme a Matteo Del Fante, probabilmente più di quanto ci si aspettasse. Se non avessimo mantenuto questo ritmo, l’operazione difficilmente sarebbe andata in porto. Le tempistiche sono state un fattore determinante.
Negli ultimi anni, le trattative su TIM sono state lunghe e complesse, con l’intervento di numerosi intermediari e consulenti. Noi, invece, abbiamo scelto un approccio diretto, senza passaggi inutili, e questo ha accelerato il processo, permettendoci di affrontare e risolvere le criticità con maggiore efficacia.
Siamo molto soddisfatti dell’operazione, perché rappresenta un passo strategico non solo per noi, ma per l’intero sistema Paese. Naturalmente, Poste e TIM sono due realtà molto diverse, ma il nostro obiettivo è trasferire in TIM l’esperienza positiva maturata in Poste, valorizzando al massimo le sinergie tra le due aziende”.
Guardando indietro, non sarebbe stato meglio acquisire TIM un anno fa, quando la rete non era ancora stata scorporata?
“Certo, sarebbe stato meglio, ma abbiamo aspettato di capire la disponibilità e le condizioni di mercato. Le cose sono andate come sono andate, ma siamo comunque molto soddisfatti della nostra posizione attuale”.
Molti considerano lo scorporo della rete un errore. Ritiene che sia stato il risultato delle operazioni di leveraged buyout del passato?
"Sì, in effetti le acquisizioni con alto indebitamento e le operazioni speculative del passato hanno avuto conseguenze negative sulla struttura di TIM. La nostra operazione, invece, mira a riportare stabilità e a creare valore a lungo termine, con un approccio industriale e strategico".
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