22 Marzo 2025
Banca Progetto è stata commissariata da Banca d’Italia con un provvedimento raro per un istituto delle sue dimensioni. La decisione è motivata da perdite non contabilizzate per oltre 110 milioni di euro e dal deterioramento di due parametri critici sui crediti, scesi sotto le soglie regolamentari. La vicenda desta particolare preoccupazione poiché la banca era già sotto la supervisione della Vigilanza, che tra il 2021 e il 2022 aveva evidenziato criticità, infliggendo una sanzione di 100.000 euro e contestando ritardi nell’attuazione delle misure correttive.
L’aggravarsi della situazione è emerso dopo l’ingresso di un nuovo team ispettivo di Banca d’Italia il 30 ottobre 2024, poco dopo che il Tribunale di Milano aveva disposto l’amministrazione giudiziaria della banca. Gli accertamenti hanno rivelato concessioni di prestiti rischiosi, inclusi finanziamenti per almeno 10 milioni di euro a imprenditori legati alla ‘ndrangheta, garantiti da fondi pubblici attraverso Mediocredito Centrale.
Dati finanziari preoccupanti
Le analisi ispettive hanno messo in luce una sottostima del rischio del portafoglio prestiti, con il rapporto di crediti deteriorati (NPL ratio) salito al 17% rispetto all’11,2% registrato a settembre 2024. La conseguente erosione patrimoniale ha ridotto i fondi propri da 296,4 milioni di euro a 188 milioni, mentre il Total Capital Ratio (TCR) è sceso dal 13,9% al 9,3%, al di sotto del minimo regolamentare del 10,1%. Anche il coefficiente di leva è risultato insufficiente (1,9% contro il 3% richiesto).
Oltre alle criticità patrimoniali, sono emerse gravi irregolarità nell’antiriciclaggio, che hanno persistito anche dopo l’amministrazione giudiziaria. Tra i casi più rilevanti, si segnalano perdite per 14,3 milioni su 33 erogati a Samag Holding Logistics SpA, poi finita in liquidazione giudiziale, e anomalie nei rapporti con aziende come Logistic Care srl, Gruppo Atlas Consulting, Luxury Cloud srl e Hospitality Alto Salento srl. L’ispezione su 17 posizioni legate all’agente finanziario Marfin srl ha portato alla riclassificazione di crediti deteriorati per 7 milioni su un’esposizione di 51 milioni.
Banca d’Italia attribuisce le responsabilità principali all’ex amministratore delegato Paolo Fiorentino, che ha sottovalutato il peggioramento della qualità degli attivi contando sulle garanzie pubbliche. Anche il Consiglio di Amministrazione ha avallato senza riserve le sue scelte, mentre il Collegio sindacale ha svolto un’azione di sorveglianza insufficiente. Questo modello di crescita imprudente, basato sull’espansione dei volumi senza adeguati controlli, ha contribuito al collasso dell’istituto, rendendo inevitabile l’intervento della Vigilanza.
Lodovico Mazzolin e Livia Casale nominati commissari straordinari, mentre Domenico Posca, Nicola Marotta e Francesco De Santis sono stati scelti quali componenti del comitato di sorveglianza.
I clienti di Banca Progetto potrebbero subire conseguenze dirette e indirette a seguito del commissariamento. Tra i principali rischi vi sono blocco o limitazione dei prelievi: la gestione straordinaria potrebbe prevedere restrizioni sulle operazioni bancarie, in particolare per depositi di elevato importi. Difficoltà nell’accesso al credito: nuove erogazioni di prestiti potrebbero subire una frenata, con criteri più stringenti per la concessione di finanziamenti. Rischio di perdite per gli investitori: chi ha investito in strumenti finanziari emessi dalla banca potrebbe registrare svalutazioni. Tuttavia, i depositi fino a 100.000 euro sono garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, riducendo il rischio per i piccoli risparmiatori.
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