Porsche, utile netto in caduta del 30% a €3,59 mld: taglio di 4k posti di lavoro, vendite in calo e svolta elettrica sempre più rallentata al 12,7%. Il marchio tedesco delle auto sportive e di lusso ha chiuso il 2024 con un utile operativo in flessione del 22,6% (a 5,6 miliardi di euro). Anche i ricavi sono scesi dell’1%, fermandosi a €40,1 miliardi. Un bilancio negativo che segna un’inversione di marcia rispetto agli obiettivi dichiarati appena due anni fa.
Nel 2022, Porsche puntava a un futuro elettrico: l’80% della gamma doveva essere a batteria entro il decennio. Oggi, quella quota si ferma al 12,7%. A determinare la frenata, la domanda debole, soprattutto in Europa, e il crollo delle vendite in Cina, scese del 28%. Proprio il rallentamento del mercato cinese, un tempo principale bacino per il brand, ha ribaltato la geografia commerciale: gli Stati Uniti sono ora il primo mercato di riferimento, con 86mila consegne contro le 57mila della Cina (nel 2022, era il contrario: 93mila a 79mila).
Cayenne elettrico sì, ma solo per l’America
In questo scenario, Porsche scommette ancora sull’elettrico, ma con pragmatismo. Il nuovo SUV Cayenne EV debutterà entro fine anno, esclusivamente per il mercato nordamericano, dove la domanda appare più reattiva. «Le consegne e gli ordini per la Macan elettrica ci confermano che in Nord America c’è interesse per l’elettromobilità», ha dichiarato l’amministratore delegato Oliver Blume, che ha annunciato anche un nuovo SUV compatto a motore endotermico entro fine decennio. I motori a combustione interna, a Zuffenhausen, sono tutt’altro che destinati all’estinzione.
La minaccia dei dazi USA
I dazi al 25% minacciati da Donald Trump, rispetto all’attuale 2,5%. Porsche non ha intenzione di produrre in loco – volumi troppo bassi – e si trova ora a valutare aumenti di prezzo per assorbire il colpo senza compromettere i margini. Un equilibrio difficile da mantenere, soprattutto in un contesto di vendite già in calo: le consegne totali nel 2024 sono scese a 310.718 unità, rispetto alle 320.221 dell’anno precedente.
Dividendo stabile, ma target rivisti al ribasso
Nonostante il momento complesso, Porsche ha deciso di lasciare invariato il dividendo a 2,3 euro per azione. Ma le prospettive per il 2025 restano caute: la casa prevede ricavi tra 39 e 40 miliardi (in ulteriore calo) e una marginalità operativa tra il 10% e il 12%, lontana dal 14,1% del 2024. Rivisti anche i target di medio periodo: dal precedente 17-19% al nuovo range 15-17%. L’obiettivo di lungo termine rimane ambizioso – oltre il 20% – ma sempre più lontano.
Mercato azionario sfiduciato: -33% dal debutto
La reazione della Borsa è stata immediata: il titolo ha perso fino al 5%, chiudendo poi a -2,99% (55,04 euro), ben al di sotto del prezzo di debutto di settembre 2022 (82,50 euro). Rispetto al massimo storico (119,95 euro a maggio 2023), la flessione è oltre il 50%. Gli analisti restano scettici: difficile, secondo molti, compensare il calo delle vendite con politiche di prezzo più aggressive.