06 Marzo 2025
L'ipotesi del maxi polo bancario Unicredit, Bpm e Anima sfonda i €100 miliardi di capitalizzazione in borsa dopo balzo di gae aulenti (+7,4%), la sfida a Intesa Sanpaolo (€86mld) e alle big europee. La soglia è stata superata nella seduta di ieri grazie al balzo di Unicredit (+7,4% a 53,4 euro) che ha portato il valore della banca guidata da Andrea Orcel a 83,2 miliardi, al rally di Banco Bpm (+5% a 9,85 euro) vicino ai 15 miliardi e alla crescita di Anima (+0,43% a 6,96 euro) ora a 2,2 miliardi.
Un'eventuale fusione collocherebbe il nuovo polo davanti a Intesa Sanpaolo, attualmente valutata 86 miliardi di euro, e lo proietterebbe anche in vetta al ranking europeo, superando colossi come Banco Santander (92,9 miliardi) e Bnp Paribas (87,1 miliardi). Tuttavia, lo scenario resta ipotetico, in attesa che si concretizzi l'Ops lanciata da Unicredit su Banco Bpm lo scorso novembre.
Intanto, Piazza Meda ha comunicato di aver ottenuto dalla Banca d'Italia il via libera all'acquisizione indiretta delle partecipazioni di controllo nelle società di gestione del risparmio controllate da Anima, senza condizioni o prescrizioni. Una notizia che soddisfa Bpm, che ha già raccolto l'adesione del 44,8% del capitale, secondo quanto dichiarato dall'AD Giuseppe Castagna. Restano ora da attendere l'ok di Ivass e il parere di Consob, atteso entro fine marzo, prima che il periodo di adesione all'Opa possa prendere il via.
Il prossimo appuntamento chiave sarà il 27 marzo, quando l'assemblea di Unicredit approverà l'aumento di capitale destinato a sostenere l'Ops. A ridosso di quella data è attesa anche l'autorizzazione di Banca d'Italia e Bce, seguita dal parere della Consob, che potrebbe far partire il periodo di adesione a metà aprile con una durata compresa tra 15 e 40 giorni.
Unicredit avrà così il tempo di valutare l'esito dell'offerta, in scadenza tra fine maggio e inizio giugno, e di decidere se procedere con un rilancio cash stimato tra 1,5 e 2 miliardi di euro, oppure far valere le clausole di decadenza. Sul fronte del Golden Power, il governo potrebbe imporre prescrizioni su filiali e credito alle imprese, con una decisione attesa entro i primi di aprile.
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