29 Marzo 2023
Fonte: Twitter @sole24ore
Sono 229 in totale gli articoli raggruppati in cinque libri che compongono il documento relativo al codice degli appalti 2023. Un numero impressionante in termini percentuali ma anche in valori assoluti. All'interno numerose le novità e cambiamenti rispetto a quello precedente con la questione rilevante delle gare sotto soglia che colpisce più di altre. L’entrata in vigore del nuovo codice appalti porterà in dote la definitiva messa a regime delle deroghe varate durante la pandemia per accelerare l’assegnazione degli appalti di piccolo e medio importo, innalzando le soglie oltre le quali il codice del 2016 imporrebbe una normale procedura di gara.
Come detto sono diverse le novità che si porta dietro il nuovo codice degli appalti 2023. Il via libera da parte del Cdm promette una nuova stagione dei contratti pubblici in termini di grandi opere ed infrastrutture. Le principali novità interessano la digitalizzazione delle procedure, la liberizzazione degli appalti sottosoglia, l’appalto integrato, il dissenso costruttivo, l’illecito professionale e la salvaguardia del “made in Italy”.
Nell'ottica della digitalizzazione è prevista la Banca dati nazionale dei contratti pubblici che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2024. Sarà interoperabile con le piattaforme di approvvigionamento digitale utilizzate dalle stazioni appaltanti e dagli enti concedenti e con il portale dei soggetti aggregatori. Le informazioni relative alle imprese saranno inserite qui dentro. Imprese che vi potranno accedere per consultare i dati così come i soggetti appaltanti e i cittadini.
È prevista la liberalizzazione degli appalti sottosoglia. Entro queste soglie, le Stazioni Appaltanti potranno scegliere tra procedure negoziate e affidamenti diretti, nel rispetto del principio della rotazione. Ritorna l’appalto integrato e si ha una riduzione dei livelli di progettazione. Una novità è rappresentata dal dissenso costruttivo al fine di evitare il blocco degli appalti.
Capitolo illecito professionale: prevista la razionalizzazione e la semplificazione delle cause di esclusione che in alcuni casi questo può essere fatto valere solo a seguito di condanna definitiva, condanna di primo grado o in presenza di misure cautelari.
Entra nel Codice anche la salvaguardia del “made in Italy”. Come ha riferito il Mit, "tra i criteri di valutazione dell'offerta è previsto come premiale il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei paesi UE, rispetto al totale. Una tutela per le forniture italiane ed europee dalla concorrenza sleale di Paesi terzi. Le stazioni appaltanti possono indicare anche i criteri di approvvigionamento dei materiali per rispondere ai più elevati standard di qualità".
Il codice appalti 2023 è composto da cinque libri. Ecco la struttura:
LIBRO I: dei principi, della digitalizzazione, della programmazione e della progettazione
LIBRO II: dell’appalto
LIBRO III: dell’appalto nei settori speciali
LIBRO IV: del partenariato pubblico-privato e delle concessioni
LIBRO V: del contenzioso e dell’autorità nazionale anticorruzione. Disposizioni finali e transitorie
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