16 Marzo 2023
Fonte: Imagoeconomica
Credit Suisse si è detta pronta a "esercitare la sua opzione di prendere in prestito fino a 50 miliardi di franchi svizzeri" - circa 54 miliardi di dollari - "dalla banca centrale svizzera". L'iniezione di liquidità dà fiducia alle Borse, che dopo il tonfo di ieri chiudono in positivo: Milano +1,38%, Francoforte +1,55%, Parigi +2%, Londra +1%.
"Questa ulteriore liquidità" - si legge nella nota diffusa dalla banca elvetica - "sosterrà le attività core e i clienti di Credit Suisse mentre Credit Suisse prende le misure necessarie per creare una banca più semplice e concentrata sulle necessità dei suoi clienti". Si tratta, dunque, di una panacea contro il tracollo in Borsa, che nella giornata di ieri ha toccato un calo del 24,2% a 1,69 franchi. L'ad Ulrich Koerner, succeduto a Thomas Gottstein al vertice della banca, ribadisce la chiara intenzione di "rafforzare Credit Suisse mentre continuiamo la nostra trasformazione strategica per offrire valore ai nostri clienti e agli stakeholder": "Io e la mia squadra" - dichiara Koerner - "siamo determinati ad andare avanti rapidamente per una banca più semplice, concentrata e costruita sulle necessità dei clienti". Poi, il tentativo di rassicurare gli investitori: Credit Suisse, afferma, è "posizionata in modo conservatore contro i rischi dei tassi di interesse".
La paura di contagio sul mercato internazionale, però, non si placa. La caduta della seconda banca elvetica ha fatto tremare ben più di qualche polso, innescando una tempesta di vendite sull'intero comparto bancario in Europa, con una perdita dell'indice Stoxx ( uno degli indicatori più importanti del mercato azionario europeo) pari al 7,11%.
A preoccupare è stata soprattutto la decisione della Saudi National Bank, partecipata per il 37% dal fondo sovrano saudita e maggior azionista della Credit Suisse con una fetta del 9,88%, di non sostenere finanziariamente l'istituto elvetico. Per Larry Fink, l'ad di BlackRock, fondo americano partecipante per il 4% delle azioni della banca svizzera, si sta pagando il prezzo di "decenni di denaro facile", opinione condivisa anche da Robert Kiyosaki, l'investitore che aveva previsto la crisi di Lehman Brothers nel 2008. La Finma, l'autorità di supervisione dei mercati finanziari svizzera, assicura tuttavia che Credit Suisse soddisfa i più alti requisiti di capitale e liquidità applicabili alle banche importanti a livello di sistema.
Le rassicurazioni sembrano, però, non arenare la discesa in perdita degli indici di Borsa europei. In tutto, nella giornata di ieri sono evaporati 355 miliardi di euro di capitalizzazione, con Milano che ha perso il 4,61%, Londra il 3,83%, Parigi il 3,58%, Francoforte il 3,27%, mentre Zurigo ha limitato il calo all'1,87%. In rosso anche Wall Street, con il Down Jones a -2,14%.
Oggi, 16 marzo, le Borse d'Europa hanno però aperto con un rimbalzo positivo in seguito alla notizia del prestito a Credit Suisse: Pochi i cali nel corso della giornata: Milano -0,15%, Francoforte +0,31%, Parigi +0,64%, Londra +0,2%.
I timori del mondo finanziario, nel frattempo, vengono tenuti sotto controllo dalla politica nazionale e internazionale. La Bce sta chiedendo alle banche di tutta Europa di comunicare la loro esposizione sull'istituto elvetico. Giorgia Meloni ha poi annunciato la "massima attenzione del governo sui mercati finanziari", mentre il primo ministro francese Elisabeth Borne ha chiesto alle autorità svizzere di "intervenire" direttamente, annunciando un vertice tra il ministro dell'economia Bruno Le Maire ed il suo omologo a Berna.
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